Union Feltre, Guido Parasecoli tra il campo e l’università

Uno dei nuovi arrivati frequenta scienze della comunicazione a Macerata. «Lo scorso anno ero all’Arzignano e questa Union la temevamo parecchio»



. Studia Guido Parasecoli. L’Union che verrà, il calendario, come conquistarsi un posto da titolare. E pure all’università.

«Scienze della comunicazione», specifica il ragazzo di Jesi, dal quale in effetti emerge la passione per questo mondo. «Mi piace parecchio, al pari del giornalismo. Magari sarà proprio in tale ambito la mia laurea specialistica. Intanto studio da casa e poi scendo a Macerata quando incombono gli esami. Non mi pesa, è una passione al pari della psicologia applicata allo sport».

Interessante senza dubbio. Ed interessanti sono pure le qualità calcistiche fatte intravedere dal classe 1998 durante la preparazione. Ultimo innesto in ordine di tempo, annunciato proprio il giorno del raduno, Parasecoli però è già certezza della nuova Union Feltre. Segnali forti e l’idea che sia il classico giocatore a cui pare difficile rinunciare. Proprio come Celestri l’anno passato, ossia il giocatore sostituito da Paresecoli. Doveva essere la classica riserva dei ragazzi più esperti in rosa, almeno inizialmente. Complicato invece far sedere in panchina uno così, nonostante le partite stagionali siano come minimo 39 e dunque lo spazio non mancherà per nessuno.

«Sto cercando di far bene, rispettando i compiti assegnati dall’allenatore. La sua idea? Sfruttare la mia duttilità. Mi piace cambiare posizione, dando ogni singola goccia di sudore per la squadra».

Parasecoli l’Union è riuscito a beffarla qualche mese fa con l’Arzignano. Emozionante il duello sino alla penultima giornata per la C, ottenuta poi dai gialloblù.

«Quell’Union la temevamo sul serio, direi più dell’Adriese. In spogliatoio mister Di Donato continuava a metterci in guardia sui verdegranata. Quando però ad aprile erano a meno 1, abbiamo capito che stavamo rischiando. E sfruttando lo scontro diretto Feltre – Adriese, siamo scappati».

Niente professionismo per Parasecoli, però.

«Stesso destino di molti compagni. In pochi son rimasti a giocare lì. Io l’ho saputo a fine giugno ed a quel punto dovevo attendere l’opportunità».

Sguardo avanti ora, il calendario c’è e propone un inizio tosto. Subito il Campodarsego di Vincenzo Calì in trasferta, poi Belluno in casa, Cartigliano da loro a metà settimana e Adriese in casa. Torneo lunghissimo, ma meglio evitare una partenza azzoppata.

«Squadre forti sì, eppure faccio parte di una squadra che arriva da un terzo posto. Delle qualità, quindi, le possediamo pure noi. Ci piacerebbe migliorare, crescere ancora e certe sfide servono proprio a capire il tuo livello. Evitiamo comunque di ragionare eccessivamente a lungo termine. Adesso pensiamo all’Este in Coppa Italia, contro cui teniamo molto a passare il turno. Ci servirebbe».

Messaggio forte e soprattutto chiaro a tutti. —

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