Sibello, l’uomo che indovina il vento «Luna Rossa mi ha aiutato a rialzarmi»

Randista e stratega, il Coni gli negò i Giochi di Londra per un angioma 

L’INTERVISTA



Pietro Sibello, complimenti per la vittoria della Prada Cup. Lei come addetto alla regolazione della randa e stratega di Luna Rossa secondo il patron Patrizio Bertelli è la “rivelazione di questa coppa”. Le farà piacere saperlo.

(ride) «Lo ringrazio per le sue parole e la stima. Quel che abbiamo fatto è semplicemente un lavoro di squadra. Abbiamo cercato di migliorarci, cercando di sfruttare al meglio le qualità che abbiamo a bordo. Piano piano sono stato più coinvolto nella tattica e ringrazio davvero anche i ragazzi per aver saputo tirare fuori il meglio delle mie capacità».

Lei indovina il vento.

«Aiuto Checco Bruni e Jimmy Spithill, i timonieri, a guardare il campo in cerca del vento. Insieme, possiamo prendere le decisioni migliori».

La vediamo in regata in piedi dietro la randa soprattutto con andatura di poppa.

«Sì, soprattutto in poppa. Però do una mano per tutto l’arco della gara: mi guardo intorno, segnalo a Checco e a Jimmy le mie preferenze sul campo e poi loro decidono. Potendomi muovere da un lato all’altro della barca ho una visuale migliore rispetto a loro, che sono fissi su di un lato».

I prossimi avversari, Team New Zealand. La vostra e la loro sono barche nate quasi insieme, poi sviluppate diversamente. Come li vede?

«Li vedo molto bene. Sono gli unici che hanno fatto un passo in più a livello aerodinamico con i due spazi esterni in cui siede l’equipaggio. E poi, hanno un foil a T, mentre noi quasi a Y. Sembra che si siano direzionati sulla ricerca della velocità pura della barca, soprattutto con vento medio e forte. Noi pensiamo di avere invece qualcosa in più con vento leggero e nelle manovre. Detto questo, loro sono forti e sappiamo che dovremo dare il massimo per poterli battere».

Il suo cursus velico è eccezionale. Olimpiadi, barche acrobatiche. C’è un periodo storto, quando dopo aver qualificato l’Italia nei 49er ai Giochi di Londra il Coni le nega il pass a causa di un angioma al cervello, nonostante i pareri confortanti degli specialisti. Ripensando a quel momento il successo di oggi è una rivincita?

«Devo ringraziare lo skipper Max Sirena per aver creduto in me. Quando tutto è andato storto sarebbe stato facile dimenticarmi, lasciarmi per strada. Ho cominciato come performance coach e trimmer di riserva in vista dell’edizione 2017 della coppa (Luna Rossa si ritirò prima) e oggi sono titolare. Guardandomi indietro, non vedo però tutto ciò come una rivincita, ma come un percorso che è andato avanti grazie alla mia passione per questo sport. E provo soddisfazione, questo sì, nell’essere stato capace di rialzarmi in questo modo». —

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