Poche emozioni a Pian Longhi fra il Belluno e il San Giorgio

Nessuna rete nell'amichevole davanti a un buon pubblico. Salvadego il più pericoloso dei gialloblù, Chiesa salva bene su Lazzarin

Belluno e San Giorgio Sedico non si fanno male nel test pre Ferragosto giocato a Pian Longhi. Per entrambe le compagini è stata sicuramente un’ottima “sgambata” nell’ambito della preparazione pre-campionato, anche se dal punto di vista delle emozioni il taccuino risulta essere abbastanza scarno e alla fine il pareggio può essere considerato un risultato giusto.

Nel primo tempo si vede di più la squadra ospite, che in qualche occasione crea dei grattacapi alla sua avversaria. Nel secondo tempo, invece, è il Belluno a tenere in mano il pallino del gioco anche se le varie manovre d’attacco risulteranno talvolta sterili. Si inizia con dieci minuti di ritardo. La suggestiva location è il campo di Pian dei Longhi alle pendici del Nevegal. Molti tifosi sono saliti sul colle e non mancano certo di dare il loro prezioso supporto.

Non essendoci le gradinate coperte del Polisportivo, qualcuno nella tribuna naturale del campo apre l’ombrellone e preferisce godersi la partita disteso all’ombra. Nel frattempo i giocatori in campo sotto il sole sudano.

Nelle prime fasi di gioco il San Giorgio gioca in modo più ordinato e, ispirato dagli instancabili Bez e Radrezza, cerca di punzecchiare la retroguardia avversaria. Vecchiato utilizza una difesa a tre e prova a verticalizzare il gioco sulla fascia sinistra dove Mosca agisce in velocità.

Per poter vedere la prima vera e propria occasione bisogna attendere il 15’, quando un calcio di punizione di Radrezza, dopo essere passato in mezzo ad una sfilza di gambe, trova la deviazione di Bez che viene bloccata a terra da Burigana.

Il Belluno risponde con un’azione di contropiede di Masoch la cui conclusione finisce fra le braccia di Gasparello. Verso la fine del primo tempo si vede anche il giovane Pedrini che però non inquadra lo specchio della porta. Dopo il riposo inizia la girandola dei cambi, con i due tecnici che cercano di dare spazio a tutti e magari provano qualche esperimento. La prima vera e propria occasione la crea Salvadego che, sfruttando un retropassaggio a Gasparello, prova ad anticipare l’estremo ospite, che lo ferma con un intervento un po’ortodosso.

Prima del fischio finale arrivano due fiammate. All’82’ un colpo di testa di Salvadego è respinto di piede sulla linea di porta da Loat. Cinque minuti più tardi un’incornata di Lazzarin anticipa l’uscita di Pozzato e viene intercettata da Chiesa, prima che termini in fondo al sacco. Poi c’è solo il tempo per il triplice fischio finale di Cargnel. —
 

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