Maset: «Giusta l'espulsione»

Stefano Maset
Stefano Maset
 
ANZU'.
Lo zio non c'entra. Era proprio il padreterno. Stefano Maset è molto onesto e accetta l'espulsione per bestemmia, che l'ha colpito, durante la partita di Seconda Q del suo San Vittore contro il Santa Croce. Tanto per restare in argomento. Ma non c'erano dubbi, su questo. L'unica cosa da aggiungere è che ci vorrebbe uniformità da parte degli arbitri.  Nella trance agonistica, le sorelle degli altri e le divinità hanno spesso vita dura. Capita: «Mi è scappata - ammette il capitano - e giustamente ne pago le conseguenze con il rosso, la multa interna e la squalifica. Vorrà dire che domenica porterò i bambini sulla neve, prima della partita. Naturale che non me la voglio perdere e avrei voluto giocarla, purtroppo c'è stato questo episodio».  
Gli avvertimenti dell'arbitro.
Al momento dell'appello, ci sono fischietti che preannunciano sanzioni contro chi bestemmia. Non tutti fanno valere questa regola: «C'è chi te lo dice prima, è vero. L'unica cosa che posso aggiungere è che domenica non sono stato l'unico. Ero vicino al direttore di gara e lui mi ha sentito, ma se la norma va applicata sempre, allora la partita andava sospesa, per mancanza di un numero sufficiente di giocatori. Dispiace dirlo, ma è veramente così».  
Il confronto con le vicentine.
Maset ha qualcosa da dire anche a chi pensa di organizzare un girone di Seconda tutto bellunese: «Mi auguro che il nostro delegato Giacomo Fiabane si faccia valere. Non avrebbe senso. Sarebbe solo una Terza più forte». (g.s.)

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