L’Union rivuole la Solbiasommese

Eccellenza. L’auspicio del ds Faoro per il primo spareggio della fase nazionale

SEREN DEL GRAPPA. Missione compiuta, dieci più. Come il distacco in classifica dall'Istrana terza che permette all'Union di saltare i play off e approdare direttamente alla fase nazionale, ma anche come voto in pagella per la squadra che ha chiuso seconda dietro all'imprendibile Vittorio. Per la lode, si vedrà. Andata degli spareggi in casa domenica 26, ritorno in trasferta il 2 giugno. L'incrocio è con il girone A della Lombardia, dove la Solbiasommese (che l'anno scorso ha eliminato l'undici di Parteli) affronterà la vincente di Pro Vigevano-Sestese. Chi la spunterà tra queste tre sarà l'avversario dell’Union. Che ha qualche giorno per godersi il risultato, riposarsi e allenarsi per i prossimi match con una finestra aperta sul salto di categoria. «63 punti è una quota clamorosa con cui di solito si vince. Abbiamo fatto qualcosa di straordinario e questo non ce lo toglie nessuno», esulta il ds Alberto Faoro, «i play off li abbiamo vinti facendo 10 punti più della terza. Giocarli avrebbe significato il rischio di perdere e sprecare energie».

«È il quinto anno di questa società che ha centrato la vittoria in Prima, il secondo posto e poi il primo in Promozione e due qualificazioni: un risultato storico». Guardando indietro, quando sembrava in difficoltà l'Union ha saputo dare la svolta: «Il momento più importante sono state le sconfitte con il Vittorio e con la Sandanielese in coppa, quando eravamo convinti di poter colmare il gap in campionato e di andare avanti in coppa. C'è stato un contraccolpo psicologico, ma abbiamo ricominciato a lavorare con mentalità più matura», racconta Faoro, «è vero che a volte le sconfitte aiutano a crescere e noi ne abbiamo tratto giovamento. Merito del gruppo compatto. Abbiamo dimostrato di essere una società matura, pedalando in silenzio senza processi. Zero chiacchiere, fiduciosi che il momento di difficoltà sarebbe passato. Le parole le lasciamo agli altri, parlano i fatti».

Ora si guarda avanti: «Le polombarde sono competitive, ma siamo forti anche noi. Ci prepareremo con grinta e serenità: 110 per cento».

Raffaele Scottini

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi