Il Keralpen si stufa di vincere e Bassano brinda alla serie B

Le bellunesi soffrono il caldo di Mestrino e subiscono due gol su palla inattiva. Non basta la punizione di Sommariva con papera del portiere a riaprire la gara

MESTRINO. Bassano ricomincia per B. I fumogeni giallorossi sono come lacrimogeni per un Keralpen Belluno, che si è sciolto come un gelato nell’afa di Mestrino. Piange la squadra di Vianello: il dolore per le tre bastonate nello spareggio e il rammarico per i due scontri diretti vinti, ma alla fine inutili. Prese a morsi dai gradi centigradi e dall’emozione, le gialloblù hanno lasciato il pallone alle vicentine per tutto il primo tempo e la prima parte del secondo, con il risultato di beccare due gol su palla inattiva e il terzo in maniera abbastanza casuale. Solo quando ormai la promozione era già stampata negli almanacchi, si sono decise a provare qualcosa, fermandosi però alla rete di Sommariva facilitata dalla papera di Manente e alla forza della disperazione. Ma in definitiva solo calci d’angolo: nessuna occasione da gol limpida.

Fa un caldo che bisognerebbe giocare in bikini, evitando il riscaldamento. C’è la sigletta della Champions League, ma sembra abbastanza inutile aspettarsi un grande spettacolo. Il ritmo non può essere da rock acrobatico, più realistico un valzer lento con il Bassano che fin dai primi scambi mena la danza. Il suo giro palla, alla lunga, diventerà mortale per il Keralpen. Il destro di Favero è largo e, sul secondo palo, non ci sono compagne e il colpo di testa della stessa giocatrice va alto, alla fine di una bella azione innescata da Agresti e rifinita sulla sinistra da Brotto. Le bellunesi provano a ripartire, ma lo fanno spesso con lanci lunghi, che raramente sono posta prioritaria per Mastel e Sommariva. Il 4-4-2 di Vianello funziona poco, anche perché non mancano soltanto le idee, ma anche le forze. L’unico vero tentativo è quello proprio di Mastel, che però non trova la porta.

Vantaggio vicentino. Hanno più grappa in corpo le bassanesi, verrebbe a dire e alla mezz’ora scarsa si portano avanti con il lavoro: punizione da sinistra di Ciampanelli, Paganin esce male e il colpo di testa di Calzamatta è a segno. Niente da protestare per le bellunesi, semmai la necessità di darsi una svegliata. Ma da qui alla fine l’unico pallone buono è quello di Bertelle, che però non prende la porta. Intervallo e un thè freddo.

Uno-due da ko. Il riposo non basta a trovare energie, anzi. Il Bassano continua a comandare e in cinque minuti prenota il ristorante per la festa: il colpo di testa di Zonta su angolo battuto dalla destra è la telefonata e la deviazione al volo di destro il parcheggio. Meno male che almeno fa un po’ meno caldo e, al meteo, bisogna aggiungere il sistema nervoso. L’orgoglio non manca alle gialloblù e un aiuto possono darlo anche i cambi: dentro De Valerio e Verona e fuori Melis e Pomarè. Manca ancora una vita, quando accorciano: la punizione da fuori di Sommariva non sembra una coltellata, ma Manente si incarta ed è 3-1. L’unico sistema per sfondare sembra quello delle palle inattive e, a metà periodo, ce ne ssarà un’altra della stessa Sommariva, sulla quale Manente riuscirà a deviare in angolo. Il Belluno attacca e, in questo modo, qualche contropiede lo deve concedere. Il Bassano chiede anche un rigore per un mani di Bassani sul tiro di Scuccato, ma ha ragione l’arbitro Sassano a non darlo. Gli attacchi bellunesi sono disordinati, ma la sensazione è che basterebbe anche una mischia, per riaprire inaspettatamente la partita. Ma i palloni che arrivano in area vengono sistematicamente allontanati dai difensori, in quasiasi maniera. Sta per cominciare a piovere, quando il Bassano può festeggiare la promozione in serie B. C’è una bella differenza tra le lacrime di gioia e quelle di dolore.

 

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