Ferro: «Non c’era feeling ma non ho nessun rancore»

Parla l’ex allenatore del San Giorgio. «Tutti dovevano dare di più, me compreso C’è stata poca collaborazione, ma l’esonero fa parte del gioco e del mio ruolo» 

Attilio De Col / SEDICO

«Non si è creato il giusto feeling con la squadra e c’è forse stata poca collaborazione fra tutte le componenti. Ma nel calcio sono cose che succedono e che vanno messe in conto, quindi non porto rancore a nessuno».

È tranquillo Alessandro Ferro, all’indomani dell’esonero che ha portato Luca Tiozzo sulla panchina del San Giorgio Sedico, dopo un derby con il Belluno in cui i gialloblù, soprattutto nel primo tempo, hanno dimostrato di essere nettamente superiori. La sua analisi è estremamente lucida.

«Spiace per non aver vinto quella partita con il Campodarsego, perché altrimenti forse adesso staremmo facendo diversi ragionamenti diversi. Ma, a parte il primo tempo con il Belluno, l’unica partita giocata male è stata quella sul campo del Cjarlins».

Come ti sei lasciato con la dirigenza?

«Tranquillamente e credo sia stata una decisione sofferta anche da parte loro. Non erano contenti di ammettere un loro fallimento e non c’è stato nessun dolo nei miei confronti. Fa parte del gioco, pazienza».

Ma cosa è stato fatto di sbagliato in questi tre mesi?

«Era evidente che con la squadra non si era creato il giusto feeling e questo per vari motivi. C’è stata un po’ di confusione nella composizione della rosa e questo lo stavamo pagando duramente, visto che siamo una neopromossa. Forse andavano ascoltati maggiormente i consigli che avevamo dato io e il vice Da Riz in sede di mercato, ma non sono situazioni facili. È normale che il San Giorgio necessiti di alcuni ritocchi sul mercato, che adesso arriveranno, ma anche qualche infortunio di troppo ha rallentato la giusta amalgama, però non deve essere un alibi. Quello che è certo è che tutti dovevamo dare di più, da me in primis, ai giocatori, allo staff, alla dirigenza. Poi è chiaro che in casi come questo il primo responsabile è l’allenatore».

Si mormora di qualche “senatore” della squadra che era scontento, anche se la reazione nel secondo tempo del Belluno parrebbe dire il contrario.

«Fa parte delle dinamiche del calcio. Se le cose non vanno come dovrebbero qualche giocatore si lamenta. Ma non va per questo cercato un colpevole a tutti i costi, non è detto che ci sia e non è nemmeno nel mio stile. Posso solo dire che il gruppo doveva forse seguirmi di più ed allenarsi con maggiore intensità».

Insieme a te ha lasciato anche il tuo vice Ivan Da Riz.

«La sua chiamata in estate era arrivata dopo un suggerimento del diesse Moreno Della Vecchia. Una buona idea e io l’avevo avallata subito. Ma per evitare alcun tipo di illazione, lui aveva messo subito in chiaro che, in caso di mio esonero, avrebbe lasciato anche lui. È una persona valida ed è bravo ad allenare».

recupero al monte

Successo 2-0 del Montebelluna per 2-0 sul campo del Chions (Fabian e Carniato) nel recupero. Nuova classifica. Trento 14, Montebelluna 13, Delta 12, Este e Mestre 11, Luparense e Caldiero 10, Bolzano 9, Belluno, Manzanese, Cjarlins e Adriese 8, Clodiense 6, Union Feltre e Cartigliano 6, Ambrosiana 5, Campodarsego e San Giorgio Sedico 4, Arzignano e Chions 2. —

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi