È divorzio fra l’Union e Rudy Nicoletto

Giusti: «Decisione difficile, spero sia un arrivederci». Il 35enne difensore: «Non me l’aspettavo, ma voglio giocare ancora»
Di Raffaele Scottini
Partita di campionato di Serie D del l'Union Ripa Fenadora al campo di Pedavena
Partita di campionato di Serie D del l'Union Ripa Fenadora al campo di Pedavena

PEDAVENA. L'ultimo atto della storia ricca di soddisfazioni di Rudy Nicoletto con il Ripa Fenadora è la partita conclusiva del campionato - il primo in serie D dell’Union - giocata con la fascia di capitano (De Carli era squalificato). Finisce, con dispiacere reciproco, l’avventura del difensore classe 1979 in neroverde.

«Dopo due stagioni e mezzo, 77 presenze, 7505 minuti e 3 gol si separano le strade dell'Union Ripa La Fenadora e di Rudy Nicoletto», annuncia la società, che saluta «un grande giocatore, un professionista esemplare che ha contribuito in maniera determinante dentro e fuori dal campo a costruire una mentalità professionale e vincente. Grazie Rudy, è stato un onore averti con noi. Un grosso in bocca al lupo per il tuo futuro».

Nel palmares neroverde ci sono «due secondi posti in Eccellenza, una coppa Italia di categoria e lo splendido sesto posto di questa stagione, con il gol nel derby di andata, per un totale di 27 presenze (più 4 in coppa) e 2344 minuti giocati».

Non è un addio, ma un arrivederci. «Come abbiamo salutato Sandro Tormen qualche mese fa, ci siamo trovati a salutare Rudy, che è un giocatore che a noi ha dato tantissimo e rimane parte del mondo Union», dice il presidente Nicola Giusti. «Credo che continuerà a giocare ancora per qualche anno, come è giusto che sia, e dopo lo aspetto in società. Già sta allenando i nostri bambini, spero che coltivi questa passione e la incrementi. Persone come Tormen e Nicoletto sono delle icone. Rudy è stato uno di quei giocatori da cui come presidente ho imparato. Conosco il valore aggiunto che ha portato nel nostro ambiente. Se oggi facciamo la serie D, una delle persone che ha contribuito in maniera determinante non solo dal punto di vista del campo ma anche per quanto riguarda l'esempio negli allenamenti, è sicuramente lui».

Saluto amaro. Nicoletto è dispiaciuto che la sua avventura in maglia Ripa Fenadora sia finita. «Non me l'aspettavo dopo le due stagioni e mezzo fatte, soprattutto l'ultima in una categoria difficile, nuova, dove abbiamo fatto bene e ho fatto bene anch'io. Eravamo partiti male ma ci siamo ripresi», esordisce il difensore. «Sono stato convocato dal presidente che mi ha esposto il suo pensiero. Ha preso questa decisione, sicuramente è stato difficile anche per lui comunicarmelo e molto di più per me sentirmelo dire, ma fa parte del calcio così come della vita, per cui bisogna prenderne atto e ricominciare. Adesso ci siamo meritati un po' di riposo, poi vedremo se salterà fuori qualcosa, se qualche squadra si farà sentire. La voglia di continuare a giocare c'è», aggiunge il 35enne difensore centrale.

«Penso di aver dimostrato che posso ancora dire la mia, quindi perché smettere? All’Union stavo bene, ero a casa. Sei del posto, ti senti parte di qualcosa di importante e ci tieni in modo particolare, però la società fa le sue valutazioni e ha preferito così. Sono cose che capitano e apprezzo il fatto che me l'abbiano detto subito per darmi modo di trovare un'altra sistemazione», spiega Rudy Nicoletto. «Non ho nessun rammarico, perché penso di aver fatto quello che dovevo fare. C’è dispiacere, perché rimanerci male è inevitabile, ma si guarda avanti».

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