Duravia: «Belluno, i cugini li fermo io»
Serie D. L’ex gialloblù ora è alla Clodiense, che domenica ospita l’Union Feltre. «Per me non è una partita normale»

CHIOGGIA. «Belluno, i cugini li fermo io».
Marco Duravia della Clodiense annusa l’aria di derby. Domenica, quando dall’altra parte del campo vedrà i giocatori dell’Union Feltre, ripenserà alle tante e sentite sfide provinciali vissute con la maglia gialloblù addosso. Colori che gli sono rimasti dentro, anche se in estate ha preso un’altra strada. Non è però andata bene a Trento, in una stagione che prometteva ben altro.
«Nonostante tutto, li considero mesi positivi. Dopo cinque stagioni a Belluno avevo deciso di cambiare. Purtroppo una serie di fattori hanno influenzato il nostro andamento. Non eravamo una brutta squadra, ma innanzitutto il girone si è rivelato essere parecchio difficile. In più l’ambizione societaria era smisurata, rispetto a quanto realmente costruito. Sarebbe bastato mantenere un profilo più basso e questo ci avrebbe forse consentito di ottenere risultati migliori».
Eppure a dicembre saresti potuto rimanere.
«Vero, tanto che la società mi ha fatto persino giocare l’ultima partita a mercato iniziato, quando era già noto che sarei andato a Chioggia. Fattore determinante è stato il cambio modulo adottato dal nuovo mister Filippini. Con il 3-5-2 avrei potuto giocare solo mezzala e un posto era del capitano Furlan, mentre per l’altro erano stati presi appositamente nuovi calciatori».
Ora sei in una squadra che gli addetti ai lavori accreditavano più in alto in classifica.
«La volontà del mister è sempre stata l’ottenere il risultato attraverso la manovra e il palleggio. Vista la classifica però adesso abbiamo semplificato le cose, provando a pensare meno al gioco e più al risultato».
Visto che l’Union è ad un punto dal Belluno, magari i tuoi vecchi compagni di squadra sperano tu dia loro una mano a rallentarli.
«Se posso ottenere un risultato che va bene sia a me e sia al Belluno, volentieri. Lì ho lasciato un gruppo di compagni ed amici, e conservo tutt’ora grande stima dell’ambiente e delle persone. Per me contro l’Union non è una partita come le altre. Sono una bella squadra, al loro allenatore con il Belluno abbiamo dato parecchi dispiaceri è molto bravo nel dare una fisionomia precisa alla squadra. Però credo la nostra rosa imponga pure agli avversari almeno po’ di timore, specie nel venire ad affrontarci al Ballarin».
E il “tuo” Belluno andrà ai playoff?
«Forse gli anni scorsi non mi rendevo bene conto di quanto forti eravamo. In estate poi hanno aggiunto Rocco, un attaccante di spessore che mancava nelle ultime stagioni accanto al Cobra. Se arriva Zanella in difesa fanno un gran colpo e in più hanno Bertagno, il mediano più forte della categoria. Il tutto in gruppo collaudato da tempo. Senza voler mettere pressione ai miei vecchi compagni, dico però che non arrivare tra le prime cinque sarebbe un grosso rammarico».
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