Cavarzano sottotono, «lavoriamo e ripartiamo»
Calcio Eccellenza. Il direttore sportivo Alberto Faoro analizza i cinque ko in sei partite: «L’obiettivo è fare un cambio di mentalità»

Auspicava di trascorrere un Natale con qualche punto in più il Cavarzano. Lo ammette senza problemi il ds Alberto Faoro, a cui spetta il compito di analizzare la complicata coda di questo girone d’andata. I giallorossi hanno chiuso con cinque sconfitte nelle ultime sei partite, intervallate solo dal colpaccio in casa del Giorgione in quel momento capolista del girone B.
Uno dei match che raccontano le potenzialità della formazione allenata da Max Parteli, la quale tuttavia in altre circostanze perde la bussola. Domenica a Concordia con la Julia terz’ultima una rivedibile mezz’ora ha lasciato in eredità due reti di svantaggio e l’espulsione del portiere Peterle. La buona reazione non è bastata e il 5-1 conclusivo lo dimostra.
Direttore, il vostro problema sembra essere la continuità.
«Siamo in un momento un po’ così. Non nego auspicassi di archiviare la prima parte di campionato con qualche punto in più, ma adesso non resta che rimanere sereni e allenarci a testa bassa sin da venerdì. Non bisogna dimenticare come in estate la rosa sia cambiata abbastanza, senza contare l’arrivo di un nuovo staff con conseguenti modifiche legate al modo di allenarsi. All’inizio poi ci siamo portati dietro alcuni infortuni e acciacchi che hanno presentato il conto».
La trasferta dell’altro giorno cosa ha raccontato?
«Il problema ha riguardo la brutta mezz’ora iniziale, dopo due sfide a mio modo di vedere positive con compagini forti come Godigese e San Donà. In realtà tolte le difficoltà iniziali è innegabile sia avvenuta la reazione, però non ce l’aspettavamo la sconfitta. In generale, abbiamo qualche partita che ha lasciato l’amarezza perché potevamo conquistare risultati diversi».
È forse difficile inquadrare il vostro vero obiettivo?
«A noi interessa portare un cambio di mentalità e costruire qualcosa in ottica futura. In tal senso vanno letti gli innesti a dicembre, sia del 2006 Faso, sia del 2004 Nalesso, in un reparto come il centrocampo e la trequarti dove eravamo un po’ scoperti soprattutto dopo gli addii di Boso e Sommariva. Senza dubbio dobbiamo tornare a lavorare a testa bassa, facendosi un esame di coscienza ma restando tranquilli».
Domenica 5 ricomincerete in casa con lo Spinea dei giovani e in seria difficoltà.
«Sottovalutare le avversarie è sbagliato in qualsiasi caso. Seppur con numeri differenti, nelle ultime sei partite ne abbiamo perse cinque e non siamo nella situazione di prendere sottogamba nessuno. Più in generale, al di là del caso loro e del Cassola, l’Eccellenza è difficile e ce lo si deve mettere in testa. La Julia vista domenica ad esempio è sembrata tutto fuorché una compagine materasso».
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