Brambilla annuncia il suo addio «Il mio mandato scade ad aprile»
FELTRE. Non gioco più, me ne vado. Il presidente Alberto Brambilla sta per lasciare la scrivania della Feltrese. Ad aprile, l’assemblea che dovrà scegliere il suo successore e non si vede alcuna processione fuori dalla porta della sede. E dal primo giugno lo si potrà vedere al massimo come dirigente accompagnatore di una squadra giovanile. Lo spirito è quello, lo stesso del suo predecessore Marino Maccagnan: «È stata una settimana molto pesante, non lo nascondo», sospira l’ex sindaco di Feltre, «una vera sofferenza, prima dell’incontro con gli altri dirigenti di venerdì sera. Venerdì ci siamo ritrovati uniti e concordi, al di là di questo non credo di essere l’uomo giusto per il ruolo di presidente della Feltrese. Ho uno spirito completamente diverso e vedo il calcio sotto un altro punto di vista».
«Ho imparato tanto». Brambilla è stato anche ai vertici del Centro sportivo italiano di Feltre, dove non ci sono rimborsi spese e si gioca a calcio o a qualsiasi altro sport semplicemente per divertimento: «Quello che è successo negli ultimi giorni mi ha aperto gli occhi. Aggiungo che questa esperienza alla guida della Feltrese mi ha insegnato tante cose e continuo a ritenerla molto utile, ma ci sono cose che non capisco e non capirò mai. È ora che mi dedichi un po’ di più a me stesso e meno a una società di calcio».
L’ultimo incontro. Martedì il faccia a faccia con i ragazzi, ma stavolta è diverso: «Abbiamo detto di voler rispettare gli impegni ed è quello che faremo, nel frattempo c’è una partita da gicare e dobbiamo concentrarci sui questa».
Dimissioni rinviate. Non ci sono state le temute dimissioni , ma è soltanto una questione di tempo. Un paio di mesi in tutto e Brambilla si sarà tolto da schiena e stomaco un bel peso: «Confermo che questa è la mia ultima stagione. L’assemblea è già stata fissata per il mese di aprile ed è lì che i consiglieri dovranno scegliere il nuovo presidente. La decisione è già stata presa e non si torna indietro. Non ho molto in comune con questo tipo di calcio, al di là della passione e allora è meglio mettersi da parte, non prima di onorare quello che è stato promesso. Tutti dobbiamo lavorare nell’interesse esclusivo della Feltrese, senza metterci a inseguire traguardi individuali. Abbiamo davanti ancora nove settimane di campionato, a seguire dovremo fare quello che siamo in grado di fare. Né più né meno». (g.s.)
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