Belluno, su Fabris tutto rinviato a oggi

Serie D. Nessuna decisione definitiva sul giocatore che a Este è uscito dal campo senza maglietta dopo l’espulsione
Di Gigi Sosso

BELLUNO. Il processo del lunedì. Il Belluno si è riunito, per parlare del caso Gianluca Fabris. Ma non avrebbe preso decisioni. Tutto rinviato a oggi.

E mentre al diciottenne terzino di scuola Cittadella è stato consigliato di spegnere il cellulare, in società si continua a discutere su cosa sia meglio fare, valutando tutte le variabili: novanta su cento, il ragazzo è a casa a giocare con la playstation, se esiste una logica. Non mancano i testimoni, al di là dei compagni di squadra. In tribuna, c'erano sicuramente il direttore sportivo Gianpietro Boccanegra, quello generale Livio Gallio e l'ex presidente Sergio Barzon. Nessun avvocato difensore, almeno tra questi.

«Provate a pensare a come mi sono sentito, quando ho visto quella scena. Sono anni che faccio parte del consiglio e sono stato anche massimo dirigente. È successa una cosa molto grave, questo è sicuro, ma credo che solo in giornata - alla fine di una riunione più allargata - si potrà prendere una decisione fondata e definitiva. Per il momento, non abbiamo ancora questa certezza».

Appeso a un filo. Il mister Roberto Raschi ha già detto di non voler più vedere Fabris. Per lui, il giovanotto, con il sogno nel cassetto di poter giocare un giorno insieme a Giorgio Chiellini è fuori rosa e, bene che gli vada, ha un posto in tribuna a guardarsi le partite, neanche in panchina. Intanto, bisognerà conoscere la squalifica, ma sarà difficile che superi la giornata, a meno che non se la sia presa con l'arbitro Volpato di Merano e gli abbia detto qualcosa: «Ci vogliono le condizioni, per mandare a casa un giocatore. Non è che puoi farlo dall'oggi al domani. Ecco perché abbiamo bisogno di un po' di tempo, per capire cosa sarà possibile fare».

Appuntamento al campo. Non rimane che fare un salto alla Goal Arena, per verificare se Fabris si allena o meno insieme al gruppo. In ogni caso, sarà difficile tenere uno, che si è tolto la maglia e ha abbandonato il campo, non sopportando un giustificato rimprovero del capitano Simone Brustolon. Non si era mai vista una cosa del genere: «Non sono in grado di dire niente di più, per il semplice fatto che di decisioni non ne sono ancora state prese. Bisogna per forza aspettare e sono nelle vostre stesse condizioni».

Oggi un comunicato. L'unica cosa certa che si riesce a sapere che è stamattina, massimo nel primo pomeriggio ci sarà una comunicazione ufficiale da parte di At Communication, l'agenzia di stampa che si occupa del Belluno. In basso, la firma del presidente Sergio Carbonari, che a sentire altri dirigenti non può farsi prendere da un attacco di buonismo, in una situazione così grave. Il Cittadella non ci rimarrà bene, ma eventualmente se ne farà una ragione. Poi si può discutere sul piano tecnico e tattico. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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