Arsiè, la bella storia della maglia numero 5
Prima categoria. Dalla morte di Gianluca De Nale nel 2002 quel numero è stato ritirato

DE NALE GIANLUCA - ARSIE'
ARSIÈ. Ci sono storie di sport che talvolta nessuno conosce, compresi degli aneddoti e dei gesti che rimangono nel cuore ma ai quali, chi osserva le partite tende spesso a non dare molta importanza o a tralasciare.
Nell’Arsiè c’è una storia particolare, legata ad una maglia, la numero 5: quando la squadra di Luca Testa scende in campo, su ogni singola maglia si vedono distintamente i numeri, tranne quella, che è senza numero. Si inizia così per sicurezza a scorrere i nomi della formazione: il numero uno è Dalla Giustina, il due e il tre sono Borsato e Turra, oppure Bassani, poi il quattro, che è quasi sempre Brandstetter e infine ci si ferma.
“Il cinque non c’è” si ripetono spesso le persone che vengono a vedere le partite al campo sportivo De Nale. Il numero infatti non è scritto sulla maglia ma in realtà è sempre presente ad ogni partita e non manca mai: una volta quella maglia era indossata da un ragazzo, Gianluca De Nale, scomparso anni nel 2002 in un incidente stradale lungo la via che da Fastro porta ad Arsiè e che faceva parte della squadra, che gioca appunto negli gli impianti sportivi che portano il suo nome.
Per onorarlo i suoi compagni di squadra, dal giorno della sua scomparsa hanno deciso che la maglia con il numero 5 non sarebbe mai più stata indossata da nessuno e così è stato. La promessa è stata mantenuta.
Chi gioca spesso con quella maglia senza numero è Elia Dall’Agnol, che con il capitano Andrea Dalto costituisce una costituisce la coppia dei difensori centrali dell’Arsiè.
«Per me indossare quella maglia è motivo di grande orgoglio – afferma Dall’Agnol – visto anch’io sono di Arsiè come lo era De Nale. Nel 2002 dell’attuale squadra c’era solo Roberto Mores, mentre tutti gli altri membri attuali della rosa, me compreso eravamo dei bambini. All’epoca Gianluca De Nale era il capitano dell’Arsiè e quella sera, dopo essersi fermato a mangiare con la squadra al termine della partita, purtroppo nel rientro a casa ha avuto l’incidente. Da quel momento la maglia è stata ritirata. Io non lo conoscevo però lui rappresentava tanto per questa squadra ed essendo io di Fastro, una piccola frazione del comune di Arsiè ritengo che indossare questa maglia “numero 5” debba essere motivo di orgoglio, a prescindere che sia io ad averla addosso oppure qualcun altro, ad ogni partita».
Il difensore chiude parlando del campionato: «È un periodo un po’ sfortunato, ma riusciremo a salvarci»
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