Andreolla: «Soddisfatto ma voglio i playoff»
. Clodiense, prossimi impegni, mercato, prospettive. Guardando al 2020 e a un girone di ritorno nel quale fare pronostici risulta impossibile. Troppo corta la classifica, molte le variabili in ballo. Di sicuro gli equilibri, anzi l’equilibrio, qualcuno lo romperà. Al momento comunque, solo il Campodarsego sembra scappato. Campione d’inverno, sette punti di vantaggio sulle inseguitrici più immediate, un sogno serie C che forse i padovani possono concretizzare dopo anni di vano inseguimento.
E domenica ecco proprio Union Feltre – Campodarsego. Zugni Tauro o Boscherai ancora non si sa, verrà deciso in queste ore. Intanto Sandro Andreolla riflette. Pubblicamente o privatamente comunica ai suoi ragazzi cosa sta andando e cosa, invece, occorre perfezionare. A proposito, l’ultimo stop contro la Clodiense è stato pesante. Non nel risultato, ma nella prestazione. Ma il bilancio di Andreolla del girone d’andata come è? «Nel complesso soddisfacente. Facendo delle precisazioni, chiaro. Innanzitutto i punti in classifica: 30 dopo 19 giornate sono abbastanza. Se li ripeteremo nel ritorno, quasi certamente entreremo nei playoff. Però il nostro dovere è puntare a totalizzarne almeno 31. Migliorando, insomma».
E lei come sta vivendo quest’anno in cui le aspettative sono maggiori? «Con la società andiamo avanti più o meno sulla stessa lunghezza d’onda e io ho estrema passione del mio lavoro. Piuttosto, dobbiamo imporci di non parlare della scorsa stagione, utilizzando come metro di paragone solo questo girone d’andata. Al di là del campionato, la stessa impostazione della rosa è diversa. Il campionato passato avevamo in rosa dei “geni”, compresi ed incompresi, e vivevamo molto sulla creatività. Questa rosa usa invece molto la personalità ed il fisico. Io stesso ho dovuto modificare alcuni metodi di allenamento. Funziona così, occorre adattarsi ai giocatori».
Reparto per reparto. La difesa, esclusa qualche disattenzione soprattutto individuale, sembra essere cresciuta parecchio rispetto al primo mese e mezzo: «Vero. Al di là del miglior portiere della categoria, necessitavamo di trovare meccanismi ed automatismi. Attualmente siamo la terza squadra con meno gol subiti, anche se nel ritorno intendiamo abbassare la media di più di un gol subito a partita. E aspettiamo Stevanin».
Centrocampo? Tra l’altro il reparto più in difficoltà contro la Clodiense: «Dobbiamo essere bravi a non farci condizionare da quella giornata. Io lì sono tranquillo, ho quattro vecchi per tre posti e chiunque giochi so mi fa sentire in buone mani. Forse ci manca, lo dicevo prima, maggior dinamismo e qualche “colpo”. Evidenzio inoltre l’importantissima stagione fin qui disputata dal 2001 De Carli».
Parentesi individuali su Parasecoli. Condizionato dal lungo infortunio, però già in grado di garantire colpi, giocate e divertimento: «In riferimento all’età, può ambire alla categoria superiore. Ci ho parlato, da qui in avanti deve riuscire ad imporsi con continuità».
Infine l’attacco. Il reparto in cui il punto di domanda apparso quest’estate non sembra ancora essersene andato del tutto: «Magari non è andata come ci aspettavamo, però abbiamo ancora 19 giornate davanti a noi. E comunque, ai giocatori offensivi non domando solo la finalizzazione, ma anche assist e quant’altro. Tonani, ad esempio, ha segnato sei gol, ripetuti potrebbero diventare dodici: mica male. Adesso aspettiamo Aperi e Veratti, lui condizionato dalla lunga assenza, senza dimenticare il giovane De Paoli che, pur essendo un 2002, sta dando una grande mano».
A inizio mercato invernale pareva inevitabile prendere qualcuno lì davanti. Poi siete rimasti così: «I pensieri su altri attaccanti li avevamo fatti, inutile nasconderci. Pensavamo di dover trovare sostituto di Veratti ma, quando Luca ha ripreso ad allenarsi, è nata spontanea una considerazione: a quelle cifre, non trovavamo nessuno più forte di lui». —
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