Alpe del Nevegal: Merli, è un poker di successi

BELLUNO. Il trentino Christian Merli è nella storia dell’Alpe del Nevegal. Con la sua Osella FA 30 Evo Pre ha vinto la 41ª edizione della classica cronoscalata organizzata dalla Tre Cime Promotor a suon di record (migliorato in gara 1 e ulteriormente “limato” in gara 2).
Per il ragazzo di Fiavè quella di ieri è la quarta affermazione assoluta in Nevegal, un risultato che lo affianca ad un altro grandissimo della specialità, Ezio Baribbi. Il trionfo di Merli è reso ancora più luminoso dai due piloti che con lui sono saliti sul podio. Si tratta dell’altro trentino Matteo Moratelli, su Osella PA 2000, secondo grazie ad una straordinaria seconda salita; e il trevigiano Denny Zardo, su Ligier JR 49 Bmw, vettura sulla quale debuttava. Anche Zardo vanta un record straordinario in questa corsa: ha occupato tutti i posti del podio assoluto con tre vittorie, un secondo (2014) e il terzo di quest’anno.
L’enciclopedico “Eva”. Anche quest’anno lo speaker ufficiale della manifestazione è stato il preparato trevigiano Achille “Eva” Guerrera. Alla parlata spigliata, alle battute di finissimo umorismo, alla conosciuta passione per le cronoscalate che alimenta fin da quando era protagonista al volante, “Eva” ha aggiunto una conoscenza dei piloti e delle vetture, di tutti, ma proprio tutti, da lasciare ammirati. Ed anche questa volta l’enciclopedico trevigiano si è spinto più in là, proponendo previsioni sui tempi dei concorrenti. Nessuno come lui.
Il riscatto di Domenico. Lo scorso anno, al debutto sulla Radical, il “suo” Nevegal era durato meno di una salita di prova. E non l’aveva presa bene. Domenico Dall’O’, l’apagoto volante con i baffoni da spot della birra, si è riscattato con gli interessi. In gara 1 è volato in 2.58.35, a 111,0 km/h di media dominando la classe E2B 1300. Ha chiuso ventiseiesimo assoluto. Gli anni passano, il carattere rimane “particolare”, ma soprattutto il piede resta pesantissimo.
Vespa VS austriaco. A poche auto dall’epilogo di gara 1 uno spettatore austriaco posizionato all’altezza della postazione 1 è stato punto da una vespa. La corsa è stata sospesa per consentire ai sanitari di servizio di soccorrere lo sfortunato spettatore. Il tutto si è risolto senza gravi conseguenze e gara 1 è stata “portata a casa” prima delle 12, ossia in meno di due ore e mezza dal via.
Amico del Nevegal. Che a Belluno sia di casa è ormai risaputo da tutti coloro che seguono un po’ il mondo dei motori. Mario Forlani, ravennate di Villanova di Bagnacavallo, proprietario della ReBo 005, non ha potuto essere fra i protagonisti della 41^ edizione, ma non ha mancato, accompagnato dalla moglie Daniela, di seguire l’evento. E si è lasciato sfuggire un’idea meravigliosa, quella di tornare nel 2016, naturalmente come concorrente, in compagnia del toscano Ennio Bragagni con la ReBo 003. Due ReBo al Nevegal 2016? Un sogno che potrebbe divenire realtà grazie alla bella idea di Mario Forlani, un amico vero dell’Alpe del Nevegal.
Bergmeister. Onore ai “maestri della montagna” arrivati sul Colle dalla vicina Austria. Anche quest’anno i piloti austriaci e le loro vetture hanno fatto strabuzzare gli occhi al pubblico. Con prestazioni d’autore i vari Gabat, Stollnberger, Schagerl, Waldy, Madrian, Loinger e compagnia hanno strappato applausi a tutti ed entusiasmato il loro “papà” Wolfgang Sauer.
Ancora a Siena il “Mario Facca”. Il trofeo destinato all’autore del miglior crono assoluto fra le auto storiche è stato conquistato, ancora una volta dal senese Uberto Bonucci, vincitore del Gruppo 4 in 5.39.34. Con la sua Osella Pa9/90 il pilota toscano ha segnato due tempi eccellenti: 2.54.91 nella prima manche; 2.44.43 nella seconda.
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DI FLAVIO CASONI
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