Olimpiadi Milano-Cortina, in sei giorni venduti 300 mila biglietti

Apertura da record delle prenotazioni per poter assistere alle gare dei Giochi invernali 2026. Raggiunte 96 mila candidature per diventare volontari a fronte di 18 mila posti disponibili

Alessandro Michielli
Olimpiadi invernali 2026 già da record per i biglietti prenotati
Olimpiadi invernali 2026 già da record per i biglietti prenotati

 

Con circa 300 mila biglietti dei Giochi olimpici venduti in soli in 6 giorni, il Veneto e la Lombardia si preparano all’invasione del turismo olimpico. E soprattutto a quello post evento, quando tutto il mondo avrà ammirato gli straordinari panorami delle Dolomiti patrimonio dell’Unesco, oltre alle altre aree protagoniste della manifestazione.

«Abbiamo lanciato il programma ticketing, quello di vendita al pubblico generico lo scorso 6 febbraio», ha detto Andrea Varnier, amministratore delegato di Fondazione di Milano Cortina 2026, durante la conferenza alla Stampa Estera a Roma svoltasi il 18 febbraio per presentare i Giochi invernali del 2026. «Avevamo chiesto al pubblico di registrarsi e abbiamo ricevuto più di 350 mila richieste, di cui il 70% dall’estero. Queste persone si sono assicurate tre ondate di sorteggio e nei primi sei giorni abbiamo venduto quasi 300 mila biglietti, è un inizio molto positivo».

«Poi c’è il progetto volontari, senza il cui contributo non si farebbero i Giochi», prosegue Varnier. «Sono circa 18 mila i posti disponibili e di solito ci si aspetta di avere circa il doppio delle candidature, ad oggi invece sono 96 mila. È un numero straordinario, che dimostra quanta attesa ci sia per Milano Cortina».

Tom Cruise sarà a Cortina per le Olimpiadi invernali
Tom Cruise arriverà a Cortina per le Olimpiadi invernali 2026

L’overtourism in montagna

Il turismo di massa, però, dovrà essere gestito con grande attenzione. Sono innumerevoli, infatti, le foto della scorsa estate di sentieri sovraffollati e le testimonianze di rifugisti stressati dalle innumerevoli problematiche create da turisti inesperti e molto spesso guidati nelle loro escursioni più dai social che dalle Guide alpine.

Dalle lunghe code registrate lungo la strada che da Misurina conduce alle Tre Cime di Lavaredo, al serpentone umano che ogni estate dalle Tre Croci sale al rifugio Vandelli, l’overtourism dovrà essere trattato con la massima attenzione.

L’inverno, infatti, sta confermando i dati registrati in estate. Nonostante la scarsa quantità di precipitazioni, i comprensori sciistici sono riusciti ad aprire quasi tutte le piste, preparate in molti casi alla perfezione grazie al mestiere degli operatori e ai cannoni dotati di tecnologie di ultima generazione. Questo ha attirato gli appassionati sui tracciati del comprensorio Dolomiti Superski, che ha registrato in molti casi passaggi superiori alla scorsa stagione a partire dalle vacanze di Natale.

Quanto incideranno le Olimpiadi

Secondo una recente analisi realizzata da Banca Ifis, le Olimpiadi porteranno sul territorio 5,3 miliardi di euro nel pre, durante e post Olimpiade.

«Addirittura, nel post Olimpiadi si calcolano circa 1,2 miliardi di euro», ha dichiarato di recente il presidente del Veneto, Luca Zaia, durante un forum organizzato dal Gruppo Nem che edita questo giornale. «Il report dice che arriveranno almeno due milioni di visitatori a vedere le gare. Non solo: tre miliardi e mezzo di cittadini da tutto il mondo vedranno questo grande evento». I Giochi olimpici e paralimpici, però, devono ancora essere blindati, come dichiarato dal presidente del Coni e di Fondazione Milano Cortina, Giovanni Malagò: «Nell’organizzazione delle Olimpiadi invernali ci sono molte rose, ma anche alcune spine», ha ammesso il presidente Giovanni Malagò. «Non lo abbiamo mai negato, ma nell’ultimo anno abbiamo dato una bella accelerata: questo modello sarà vincente e replicato in futuro».

Secondo il ministro dello Sport, Andrea Abodi, la futura pista da bob, skeleton e slittino di Cortina sarà un ulteriore incentivo al turismo: «La decisione di realizzare la pista da bob a Cortina», ha detto Andrea Abodi, «è un atto di cosciente responsabilità, perché era opportuno fare un investimento che sarà redditizio e sostenibile per il Paese». —

 

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