Olimpiadi Invernali 2026, cantieri in ritardo: ecco quali opere saranno pronte (e quali no)

A meno di un anno dai Giochi Invernali di Milano-Cortina 2026, molti cantieri restano in bilico. La nostra mappa aggiornata delle opere: piste, villaggi, viabilità e impianti tra ritardi e incertezze.

Sabrina Tomè, Alessandro Michielli
La pista da bob di Cortina
La pista da bob di Cortina

Muoversi tra i cantieri delle Olimpiadi non è affar semplice. Perché ci sono più mappe e diverse tra loro: non solo cambiano a seconda di chi le ha tracciate, ma anche in base ai giorni di consultazione. E dunque l’interrogativo – a che punto siamo con i lavori relativi alle opere dei Giochi – è destinato a trovare risposte plurime e contrastanti.

Il Piano delle opere di Simico, la società che gestisce gli interventi, riporta per ciascuno di essi la scadenza e la situazione appare tutto sommato rassicurante. Legambiente, che fa riferimento al monitoraggio civico Open Olympics curato da un gruppo di associazioni, denuncia invece che a febbraio solo il 10% delle opere era concluso. Certo è che fra nove mesi aprirà la XXV edizione dei Giochi invernali e la domanda “ce la faremo?” è d’obbligo.

I cantieri per i giochi olimpici
I cantieri per i giochi olimpici

In Veneto, assicura la Regione, saranno pronte tutte le opere olimpiche, vale a dire quelle delle gare e delle cerimonie. Per la viabilità bisognerà invece aspettare il dopo Giochi, sia per la variante di Longarone che per il lotto 1 (la bretella a sud di Cortina) e per il lotto 2 (galleria stradale e ponti); per il lotto 0 si dovrebbe arrivare, ma a filo. Quanto al sistema integrato di mobilità intermodale, sarà finito solo l’impianto di risalita Apollonio-Socrepes: niente parcheggi, edifici e people mover, insomma.

Nella info in questa pagina abbiamo riportato il piano e le scadenze in base alle previsioni regionali, secondo informazioni assunte dalla stazione appaltante, da sopralluoghi del personale dell’area Infrastrutture, Trasporti, Lavori Pubblici e Demanio e dal portale Simico.

Opere per i giochi

Tra le opere realizzate c’è la contestata pista di bob: ora si sta lavorando alla copertura dello Sliding center. La pista Olimpia delle Tofane non presenta grandi criticità e il 15 dicembre dovrebbe essere finito l’ex panificio che sarà punto d’appoggio per l’organizzazione.

In dirittura d’arrivo il Cortina Olympic, lo stadio del ghiaccio: è in atto la sistemazione degli spogliatoi e a fine giugno, secondo Simico, il cantiere dovrebbe chiudere. Il villaggio olimpico viene dato pronto per fine anno. Il trampolino di Zuel, che diventerà piazza per le medaglie, viene indicato tra le opere che saranno pronte.

L’iter non è però così agevole: gli accertamenti degli uffici tecnici, rilevavano a fine dicembre un ritardo nella fase di progettazione, tanto che Simico indica l’8 maggio come data di aggiudicazione dell’appalto e stima la fine dell’intervento per marzo 2026. È prevedibile pertanto che sarà utilizzabile per i Giochi, ma non ancora completamente sistemato.

L’arena di Verona, nella quale si terrà la cerimonia di chiusura delle Olimpiadi e di apertura delle Paralimpiadi, sarà parzialmente pronta: entro il 15 dicembre è previsto il completamento della riqualificazione dei servizi igienici, mentre per la sistemazione degli accessi il report di Simico dà il fine lavori per il 29 dicembre 2026.

Ma il vero problema, tra le opere dei Giochi, è il Sistema integrato di mobilità intermodale, vale a dire l’impianto di Socrepes che prevede una cabinovia dal piazzale Apollonio a Socrepes, integrata a un edificio multifunzionale e un parcheggio su tre livelli.

Ebbene, di tutto questo sarà pronto – nelle previsioni della Regione – solo l’impianto. Niente da fare per il resto, e infatti Simico fissa come data di fine lavori marzo 2028. Questo significa che la cabinovia potrà essere usata in deroga durante le Olimpiadi, ma dovrà essere chiusa al termine in attesa del completamento. Sarà poi la parte privata a dover concludere l’opera, investendo oltre 100 milioni: il progetto, infatti, si tratta di un partenariato pubblico-privato.

Il fronte ferroviario è in orario, scadenze rispettate per la stazione di Longarone, parcheggi della stazione di Belluno, Prg di Ponte nelle Alpi.

Viabilità

Prepariamoci agli ingorghi delle Olimpiadi, perché la viabilità non sarà pronta. L’unico intervento che dovrebbe essere completato, seppur a filo, per il 24 gennaio dice Simico, è il lotto 0, quello lungo il Boite a Cortina. Inizialmente la tempistica indicava fine maggio: a incidere sui ritardi c’è stata senza dubbio la risoluzione del contratto con la società Consorzio Integra.

Uomini al lavoro alla variante di Valle
Uomini al lavoro alla variante di Valle

Per il lotto 1, la bretella a sud di Cortina, bisognerà aspettare la fine di settembre 2027, mentre per il lotto 2 – la variante all’Alemagna in corrispondenza al centro di Cortina al fine di decongestionare il traffico – si andrà a fine luglio del 2031. Tempi peraltro del tutto ipotetici visto che qui manca gran parte del finanziamento.

Niente da fare neppure per la variante di Longarone, il cui obiettivo è il miglioramento delle sicurezza stradale in corrispondenza al centro. Per la chiusura cantiere bisognerà attendere marzo 2028, ad oggi non c’è stata ancora la Conferenza di servizi.

Per tutte le opere viarie il monitoraggio tecnico riferito allo scorso 31 dicembre rilevava i ritardi. Le opere in questione vengono indicate come legacy, eredità delle Olimpiadi. Nel frattempo ci sarà da prepararsi al traffico intasato. 

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