Cabinovia Socrepes, la gara va deserta: nessuna offerta

Simico: «Il Commissario procederà all’attivazione delle possibilità previste per l’affidamento dell’intervento così da garantire l’avanzamento dell’opera nei tempi programmati»

 

Alessandro Michielli
Un rendering della futura cabinovia di Socrepes
Un rendering della futura cabinovia di Socrepes

La gara per la realizzazione della cabinovia Apollonio-Socrepes è andata deserta. Nessuna impresa costruttrice di impianti a fune ha presentato un’offerta per partecipare al bando che si è chiuso ieri 13 giugno alle 12.

Troppo poco il tempo a disposizione per realizzare un’opera tanto complessa quanto delicata nei termini richiesti dalla stazione appaltante. Almeno questo è il pensiero che trapela tra gli addetti ai lavori dopo l’esito negativo della gara: «I prossimi passi seguono la chiusura della procedura di gara, conclusasi senza aggiudicazione a causa dell’assenza di offerte presentate nei termini stabiliti», ha detto Simico tramite una nota.

Ma Fabio Massimo Saldini non molla ed è convinto che attivando i nuovi poteri di Commissario straordinario la partita sia ancora aperta: «In linea con quanto previsto dalla normativa, nei prossimi giorni, il Commissario per la realizzazione della cabinovia Apollonio-Socrepes di Cortina d’Ampezzo procederà all’attivazione delle possibilità previste per l’affidamento dell’intervento così da garantire l’avanzamento dell’opera nei tempi programmati. L’impegno per la piena riuscita dei Giochi olimpici e paralimpici Milano Cortina 2026 prosegue con determinazione, per assicurare il completamento delle infrastrutture necessarie a potenziare l’accoglienza, la fruibilità e il futuro del territorio».

Saldini, quindi, anche di fronte alla presa di posizione delle società specializzate nella costruzione di impianti a fune tenterà un’ultima e disperata azione. Ma su cosa farà leva?

La procedura negoziata

Anche a Livigno la gara per la costruzione del collegamento funiviario tra i versanti “Carosello” e “Mottolino” strategica in vista dei Giochi è andata deserta. E come a Livigno, dove è già in atto, verrà probabilmente avviata una procedura negoziata. In sintesi, Saldini contatterà direttamente le imprese costruttrici chiedendo di fare una nuova offerta con l’obiettivo di portate a casa l’appalto. Ma sarà molto difficile: a Cortina, infatti, il lavoro da fare è superiore e più complesso rispetto alla località lombarda, almeno secondo gli addetti ai lavori. Non è quindi una questione di soldi o forza lavoro, il verso problema sono i tempi di realizzazione che sembrano essere ormai troppo stretti.

Il cronoprogramma di Simico

Simico, all’interno del bando di gara, aveva allegato un cronoprogramma, dettagliando tutti i passaggi utili per la realizzazione dell’impianto. Alcuni, però, sono sembrati da subito poco chiari e difficilmente realizzabili: ad esempio, per la progettazione esecutiva della cabinovia, la tabella di marcia di Simico prevede il solo mese di giugno. Un’ipotesi irrealistica secondo gli addetti ai lavori, tanto da aver spinto una delle società interessate a chiedere un chiarimento durante la gara: “In merito ai termini di esecuzione dell'appalto indicati all'art. 4.1 del disciplinare di gara, si indicano 224 gg naturali consecutivi per completare l'opera. Si chiede di specificare quali siano le tempistiche relative alla presentazione del progetto esecutivo”. La risposta di Simico è stata: “Il tempo utile per la redazione del progetto esecutivo è di 30 giorni, naturali e consecutivi, con decorrenza dalla data dell’Ordine di Servizio di avvio dell’appalto”.

Una tempo che evidentemente è stato ritenuto insufficiente dalle ditte, che per un progetto esecutivo di norma chiedono almeno un mese e mezzo fino a due mesi. I tempi, tecnicamente, non sono realistici. Il cronoprogramma Simico, quindi, è sembrato da subito poco convincente: nello stesso mese di giugno, infatti, prevede l’avvio dei lavori per l’installazione del cantiere, il tracciamento e lo spostamento della strada della stazione di valle, con fine intervento a luglio. Un mese nel quale inizieranno gli scavi e la demolizione degli edifici interferenti per circa tre mesi (con l’incognita del Tar del Lazio).

Ora non resta altro che aspettare e vedere quali azioni metterà a terra nei prossimi giorni il Commissario Saldini.

 

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