Cabinovia Apollonio-Socrepes, montaggio della fune entro metà gennaio
In questi giorni saranno installate le carpenterie metalliche nella stazione intermedia che sarà statica. Consegnate le ruote meccaniche dette “pulegge” realizzate dalla veronese Lmv

La ditta veronese Lmv ha consegnato ieri, 30 dicembre, le prime pulegge che saranno montate all’intero delle stazioni della cabinovia Apollonio-Socrepes. Questi elementi sono delle ruote meccaniche che servono a guidare, sostenere e mettere in movimento il cavo (che sarà montato entro la metà di gennaio) su cui scorrono le cabine dell’impianto a fune. Quasi completato, invece, il montaggio dei falconi, ovvero i bracci metallici che sporgono dal pilone e sui quali sono montati i bilancieri con i rulli (prossimi al montaggio tramite l’elicottero) che sostengono e guidano la fune.
Toccherà ora all’installazione delle carpenterie metalliche della stazione intermedia, dove nelle ultime ore è stato completato il getto di calcestruzzo finale.
«Possiamo farcela»
La stazione appaltante (Simico), le ditte operanti nel cantiere (Graffer &Co) e i professionisti all’opera sono ancora oggi convinti di poter realizzare l’opera in tempo. Non lo dicono apertamente, anzi: sembra ci sia l’ordine di non parlare. Ma l’aspetto che più preoccupava gli operatori nelle prime fasi di lavoro (ovvero i possibili inconvenienti negli scavi) oggi sarebbe solo un lontano ricordo. La spaccatura del terreno alla stazione di monte, infatti, è stata ritenuta dai consulenti-geologi di Simico «uno scivolamento superficiale gestibile nelle ordinarie operazioni di cantiere».
Stazioni statiche
Ad oggi, nelle diverse stazioni, sono state realizzate le principali opere civili e montate le prime carpenterie metalliche (le infrastrutture portanti ): non a caso, negli ultimi giorni, lungo la linea dell’impianto è stato avvistato un collaudatore dei cementi armati.
Per le tre stazioni, il progetto iniziale adottava fondazioni riposizionabili: i plinti, collegati da una trave a “T” in calcestruzzo, poggiavano su tre cuscinetti scorrevoli su rotaie orientate sia lungo che trasversalmente alla linea. L’intero sistema poteva essere sollevato e traslato tramite martinetti idraulici, consentendo un riadattamento in caso di movimenti del terreno. Ma, alla fine, i progettisti Graffer hanno scelto di realizzare tutte le stazioni statiche. Al momento, all’impianto mancano i sottosistemi o le componenti di sicurezza, ovvero gli elementi che richiedono la certificazione CE. Non ci sono elementi pre-cablati, di conseguenza la maggior parte delle operazioni dovranno essere eseguite sul posto finiti i montaggi dei piloni e le strutture metalliche. La geometria delle tre stazioni, invece, è la stessa dei modelli turchi della società Anadolu Teleferik.

I sensori di movimento
Lungo tutta la linea dell’impianto a fune saranno installati dei sensori di movimento, che permetteranno di monitorare gli spostamenti del suolo per tenere sotto controllo non solo le parti strutturali della cabinovia, ma anche di tutta l’area.
L’impianto a fune
L’impianto prevede l’installazione di 10 piloni, la realizzazione di tre stazioni – valle, intermedia e monte – con 50 cabine da 10 persone, capaci di trasportare 2.400 persone all’ora. La friulana Roda System, controllata dalla ditta Graffer, ha realizzato i piloni e tutte le carpenterie metalliche. La vicentina Ropetec fornirà ed installerà tutti gli azionamenti e i quadri elettrici. La veronese Lmv realizzerà le parti meccaniche delle stazioni come le pulegge. La turca Anadolu Teleferik farà le morse automatiche e le cabine, mentre la milanese Isopren realizzerà le guarnizioni dei rulli.
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