Ance Belluno e Veneto: «Simico in ritardo, ci aggiorni sulla variante di Longarone»
Sopralluogo dei costruttori nei cantieri olimpici: «Bene invece i lavori di Anas a Tai, Valle e San Vito di Cadore»

I costruttori bellunesi e veneti sono preoccupati per il futuro della variante di Longarone: «Rispetto alle varianti del Cadore le cose stanno andando diversamente e siamo preoccupati», afferma Paolo De Cian, presidente di Ance Belluno e vicepresidente di Confindustria Belluno Dolomiti con delega alle infrastrutture. «Abbiamo assistito a diversi slittamenti e vorremmo un aggiornamento della tabella di marcia da parte di Simico, la società che in questa fase ha in mano il destino dell'opera. Parliamo di una variante fondamentale per l'intero Bellunese e per tutto l'Alto Veneto, alla quale sono collegate tutte le altre opere. Su questo, servono nuove e urgenti risposte».
Il sopralluogo sulle varianti del Cadore
Sopralluogo dei costruttori di Ance Belluno e Ance Veneto sui cantieri olimpici lungo la strada statale 51 di Alemagna: una nutrita delegazione di imprenditori ha infatti incontrato i vertici di Anas per avere un quadro completo sullo stato di avanzamento lavori delle varianti di Tai, Valle e San Vito di Cadore in vista delle Olimpiadi di Milano Cortina 2026.
La visita è stata accompagnata dal responsabile dell’area gestione rete Anas Veneto Ettore de la Grennelais, con gli staff di direzione lavori Anas e i vertici dell'impresa esecutrice.
«La partita è strategica per la mobilità dell'intero territorio dolomitico e regionale: è stato un momento importante di confronto», afferma Paolo De Cian. «I lavori sono entrati nel vivo e procedono con grande celerità. Anas ci ha rassicurato che le tre varianti saranno aperte per le Olimpiadi e che si sta facendo ogni sforzo possibile per raggiungere l'obiettivo. È un impegno del quale prendiamo atto con fiducia. Parliamo di opere cruciali per l'evento ma soprattutto per le comunità locali, residenti e imprese del Cadore».
«Sia a Tai che a Valle», illustra De Cian, «si sta operando su entrambi i lati: parliamo quindi di quattro fronti di scavo per un totale di 200 lavoratori coinvolti. Abbiamo visto un forte dispiegamento di uomini e mezzi, materiali e tecniche innovative: si sta procedendo nella giusta direzione e di questo ringraziamo Anas e le imprese coinvolte. Ognuno sta facendo la propria parte con responsabilità e competenza. Siamo di fronte a una corsa contro il tempo ma la motivazione e l'energia sono quelle giuste».
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi