Venezia, dal 16 maggio torna il ticket: istruzioni per i turisti con l’AI
Confermate 54 giornate nel 2025 e nuove ipotesi di tariffazione flessibile basata sul numero di prenotazioni: Sanzioni da 25 a 150 euro per chi sgarra

Quasi 350 mila pagamenti e 2 milioni 440 mila euro di incassi. Sono le ultime statistiche del contributo d’accesso, che a Venezia ha superato lo scoglio dei 17 giorni di applicazione consecutiva e torna in vigore questo fine settimana, da domani a domenica 18. La novità è che è attivo sul portale internet (www.cda.ve.it) il bot di intelligenza artificiale “Rivo”, a cui si possono porre quesiti scritti sul funzionamento del ticket. “Rivo”, però, non risponde a provocazioni e non è programmato per esprimere opinioni.
Di fronte alla domanda «Secondo te, il contributo d’accesso serve a limitare l’overtourism a Venezia?», Rivo si limita a uno stringato «Mi dispiace, ma non posso esprimere opinioni personali», seguito dalla spiegazione che il contributo è stato pensato proprio per «disincentivare il turismo giornaliero non programmato».
Nel 2025, infatti, le giornate in cui è dovuto il ticket sono aumentate rispetto al primo anno di sperimentazione, diventando in totale 54. Resta invariato l’orario di validità, dalle 8.30 alle 16, mentre il tariffario varia: ammonta a cinque euro se il pagamento viene effettuato entro il quart’ultimo giorno (compreso) prima della data di accesso. Per esempio, se si vuole visitare Venezia domenica, bisogna pagare entro il mercoledì precedente.
Altrimenti, scatta la quota di dieci euro, appunto se il pagamento viene effettuato nei tre giorni precedenti la data di accesso o direttamente il giorno stesso.
Per i veneti, a differenza dello scorso anno in cui dovevano prenotarsi sulla piattaforma, stavolta è sufficiente presentare ai controlli la propria carta di identità. Idem per gli studenti, con il tesserino universitario. Poi non mancano le categorie di esenzione, su cui il bot Rivo aiuta a togliere ogni dubbio, così come sono esentati i turisti che alloggiano nelle strutture ricettive e quindi pagano già la tassa di soggiorno.
Una delle prospettive per il futuro è di differenziare il costo non solo sulla base del momento della prenotazione, ma anche sul numero di accessi già registrati per quella stessa giornata, cercando di disincentivare l’arrivo dei turisti in quei momenti in cui il centro storico fosse già sovraffollato.
«Stiamo valutando di modificare la tariffa oltre una certa soglia di prenotazioni, e potremmo decidere di provarci l’anno prossimo», ha detto l’assessore al Turismo Simone Venturini, «intanto vediamo che il sistema già funziona: non causa disagio ai residenti e stiamo cercando di migliorare anche sul fronte comunicativo per essere sempre più chiari con i turisti».
Rispetto alle multe, la sanzione va da 25 a 150 euro. «Non è mai consigliabile rischiare una multa», risponde “Rivo”, «mi dispiace, ma non posso calcolare o stimare la percentuale di rischio di ricevere una multa. Tuttavia, posso dire che il Comune ha predisposto controlli nei principali punti di accesso alla città antica per verificare il rispetto del pagamento o la validità delle esenzioni».
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