Treviso, Valditara in visita all’Engim: «Investire sulla ricostruzione delle scuole a Gaza»

Il ministro Valditara in visita all’Engim di Treviso annuncia la volontà di ricostruire le scuole a Gaza e rilancia la riforma del 4+2. Focus su lavoro, orientamento e integrazione degli studenti stranieri

Mattia Toffoletto
Un momento della visita
Un momento della visita

«Vogliamo investire nella ricostruzione delle scuole a Gaza, un pilastro per la rinascita di tutto il popolo palestinese. Abbiamo accolto i ragazzi ucraini, aiuteremo anche i giovani di Gaza a proseguire nel percorso di studi».

Valditara all'Engim di Treviso: «Il modello 4+2 è una risposta concreta alle sfide del lavoro»

Sulla riforma del quattro più due: «Sappiamo delle difficoltà anche in Veneto nel trovare manodopera. Questa novità è una risposta concreta e strategica alle esigenze del mondo del lavoro, un'opportunità per dare prospettive ai giovani».

Sull'orientamento: «Presto partiremo con una grande campagna nazionale in sinergia con le associazioni datoriali per aiutare le famiglie a fare scelte adeguate al talento e alle potenzialità dei figli».

Sono i concetti principali espressi dal ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara, nel corso della visita, oggi mercoledì 15 ottobre, all'istituto di formazione professionale Engim Turazza a Treviso. Toccante il minuto di raccoglimento in ricordo dei tre carabinieri morti nella tragedia di Castel d'Azzano, davanti a un centinaio di studenti riuniti in aula magna: «Un doveroso omaggio, un messaggio anche ai giovani».

La scelta sulla sede Engim di Fiera è legata anche al fatto che l'istituto ha adottato, da settembre 2025, la riforma del quattro più due (quattro anni di scuola superiore più due di Istruzione tecnica superiore) per una classe prima dell'indirizzo grafica.

E, per rendere possibile la filiera, ospiterà da novembre un nuovo percorso Its nell'ambito dell'automotive, motori ibridi ed elettrici. Il 90% dei ragazzi che ottiene la qualifica all'Engim ottiene un lavoro entro un anno.

Ma c'è un altro aspetto evidenziato dal ministro, nel tour fra aule e laboratori: «Ho visto classi che hanno integrato giovani provenienti da varie parti del mondo». Il 30% degli studenti iscritti alle sedi venete di Engim è rappresentato da stranieri o italiani di seconda generazione.

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