Cgil Veneto: “Il 7,7 per cento della popolazione vive in povertà”

Secondo quanto emerge dalla ricerca Ires Veneto, il 7,4% rinuncia alle cure: il 28,4% degli over 65 presenta limitazioni funzionali e il 3,8% della popolazione vive con disabilità gravi

Il 7,7 per cento della popolazione veneta vive in povertà
Il 7,7 per cento della popolazione veneta vive in povertà

In Veneto la povertà relativa riguarda il 7,7% della popolazione e il 7,4% rinuncia alle cure. Il 28,4% degli over 65 presenta limitazioni funzionali e il 3,8% della popolazione vive con disabilità gravi. E' quanto emerge dalla ricerca Ires Veneto, "Integrazione socio-sanitaria: tra fragilità e vulnerabilità", curata da Barbara Bonvento e commissionata da Cgil Veneto, Fp Cgil e Spi Cgil Veneto.

Lo studio, presentato oggi (17 dicembre) nella sede della Cgil Veneto a Mestre (Venezia), indaga gli ambiti più esposti della fragilità e della vulnerabilità, dalla povertà alla marginalità sociale, dal disagio giovanile alla salute mentale fino alle dipendenze, passando per minori, giovani, migranti, disabili e anziani non autosufficienti.

Dalla ricerca emerge che tra i giovani, il 10,5% è "Neet", mentre quasi la metà degli anziani over 75 - il 48,4% - vive solo. A queste fragilità si aggiungono 4.886 persone senza fissa dimora, di cui il 16,3% di origine straniera.

Sul fronte dei servizi, il Veneto dispone di 109 consultori familiari, uno ogni 44.500 abitanti. I centri antiviolenza sono uno ogni 95mila abitanti e le case rifugio 0,12 ogni 10mila. I servizi per le dipendenze a bassa soglia sono 0,5 ogni 100mila abitanti, mentre la copertura dei servizi educativi per la prima infanzia si ferma al 26,8%, sotto il nuovo obiettivo del 45%.

Per gli anziani, le strutture residenziali offrono 28 posti ogni mille over 65, mentre quelle semiresidenziali si fermano a 1,52 ogni mille.

Il report evidenzia che i pediatri sono 503, in calo rispetto agli anni precedenti, i medici di base 2.721, con una riduzione di 349 unità rispetto al 2020, e gli assistenti sociali 1.111, con il 33% delle Ulss che raggiunge i livelli essenziali.

"Il neo eletto Presidente Stefani, durante la campagna elettorale ha manifestato attenzione sui temi della sanità e del sociale promettendo universalità, prossimità e appropriatezza dei servizi", osserva Paolo Righetti del Dipartimento Welfare Cgil Veneto. "Sollecitiamo a essere coerente e mettere al centro della programmazione regionale il potenziamento degli strumenti di protezione sociale, del sistema sanitario e socio sanitario pubblico, il rafforzamento di tutta la filiera dell'assistenza territoriale e il miglioramento della qualità complessiva dei servizi e delle prestazioni".(ANSA)

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