Accessi limitati e prezzi più elevati, la Pusteria vuole blindare le Tre Cime di Lavaredo

Accordo fatto e prime delibere tra i cinque Comuni altoatesini e le relative associazioni turistiche. «Con 14 mila presenze al giorno d’estate è a forte rischio lo status di patrimonio Unesco»

Gianluca de Rosa
Turisti sul lato altoatesino delle Tre Cime di Lavaredo
Turisti sul lato altoatesino delle Tre Cime di Lavaredo

Ripensare gli accessi turistici alle Tre Cime di Lavaredo per evitare di perdere lo status di patrimonio mondiale Unesco. Il grido d’allarme arriva dalla Pusteria e non si ferma alle parole.

Le associazioni turistiche operanti sul territorio, in collaborazione con le amministrazioni comunali di San Candido, Dobbiaco, Sesto, Villabassa e Braies hanno infatti redatto un accordo che mira a ridurre “il sovraccarico e lo stress sotto le Tre Cime”. Le attenzioni sono concentrate attorno al flusso di auto che quotidianamente, durante l’estate, sale da Misurina fino ai 2333 metri del rifugio Auronzo.

«La natura alpina, altamente sensibile, è sopraffatta dall’attuale afflusso di visitatori», si legge nella delibera della giunta comunale di San Candido che sancisce l’adesione all’intesa.

«L’esperienza dei visitatori è compromessa da sentieri sovraffollati e situazioni caotiche. Il pericolo, oltre che avvertito sul territorio, potrebbe avere un risvolto politico e di immagine. Esiste il serio rischio che lo status di patrimonio mondiale dell’Unesco ne risenta a lungo termine o, nel peggiore dei casi, venga addirittura revocato».

L’accordo stipulato ora passerà all’esame delle giunte comunali e delle associazioni turistiche pusteresi.

«Individueremo una persona del nostro territorio che ci rappresenterà nel momento in cui bisognerà andare a parlare con gli interlocutori bellunesi, Auronzo in primis», ha annunciato il sindaco di Dobbiaco Martin Rienzner. «Il territorio delle Tre Cime è compromesso da decenni di flussi eccessivi di turisti. Servono soluzioni per limitare gli accessi. Nella situazione attuale ci rimettiamo tutti. Ci rimettono gli stessi visitatori, che arrivano da tutto il mondo in un luogo simbolico e restano delusi nel vivere un’esperienza caotica».

L’accordo è impostato su una durata triennale ed avrà l’obiettivo, stando a quanto viene indicato, di arrivare ad adottare un piano estivo con accessi registrati e limitati come avviene già da qualche anno nella valle di Braies.

Le prime indagini avanzate dalla Pusteria parlano chiaro e dicono che nell’area delle Tre Cime, in una qualsiasi giornata d’estate, tra le 10.30 del mattino e le 15 si affollano fino a 13-14mila persone. Molte di esse raggiungono il sito semplicemente per scattare una foto.

«Si potrebbe optare per un aumento delle tariffe d’accesso», ha sottolineato il sindaco di Dobbiaco Rienzner, «un ticket più caro indurrebbe i visitatori a fermarsi più a lungo in quota. Inoltre garantirebbe lo stesso gettito di entrate a fronte di una riduzione degli accessi».

Altro tema fondamentale al vaglio delle realtà interessate dall’accordo è il potenziamento dei trasporti pubblici.

Primo passo: introdurre la procedura di prenotazione del posto sul bus. Infine, un particolare che sta emergendo, in maniera preoccupante e con maggiore insistenza: «Esiste un crescente sentimento di avversione nei confronti del turismo da parte della popolazione locale. Anche questo è un fenomeno che richiede di essere attenzionato», conclude il sindaco di Dobbiaco, Rienzner, che chiama in causa i colleghi amministratori della vicina Auronzo.

«La strada a pedaggio delle Tre Cime rappresenta per Auronzo un’entrata cruciale del bilancio comunale, i ragionamenti più importanti dovremo farli insieme a loro», osserva in conclusione Rienzner, perché il punto è proprio questo: a rimetterci maggiormente in caso di limitazioni nell’accesso alle Tre Cime, dal punto di vista economico, sarebbe il Comune di Auronzo da dove è più semplice raggiungere il sito.

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