«In Veneto liste d’attesa in calo», l’annuncio dell’assessora Lanzarin

Si attestano a zero per le prestazioni da erogare entro 10 giorni; a -80% per quelle entro 30 giorni; a -69% quelle entro 60 giorni 

L'assessora regionale alla Sanità del Veneto Manuela Lanzarin
L'assessora regionale alla Sanità del Veneto Manuela Lanzarin

«Le liste d'attesa nella sanità veneta calano in modo considerevole; lo sforzo della Regione Veneto verso questo obiettivo non ha eguali.

Abbiamo applicato tutte le misure che le normative ci hanno consentito di attuare, con risultati incontrovertibili e verificabili.

Lo attestano le ultime rilevazioni riferite alle prestazioni con priorità scadute da recuperare: tra il 31 dicembre 2024 e il 31 maggio 2025, si attestano a zero per le prestazioni da erogare entro 10 giorni; a -80% per quelle entro 30 giorni (da 10.814 a 2.202); a -69% quelle entro 60 giorni (da 17.381 a 5.304).

E in particolare da maggio 2023 a oggi, inoltre, le prestazioni da recuperare in classe D sono scese del 94% passando da 82.811 a 2.201. Mentre per quelle in classe P si registra un calo del 97% dall'inizio del piano straordinario di recupero, passando da 74.169 prestazioni in attesa alle attuali 5.304.

Le specialità maggiormente coinvolte sono in particolare dermatologia, oculistica e ortopedia. Dal 2016, tra l' altro, la Regione Veneto ha autonomamente deciso di dimezzare i limiti sui tempi di attesa rispetto a quelli nazionali per le prestazioni D e P.

La nostra regione, inoltre, ha speso integralmente le risorse assegnate per abbattere le liste d'attesa, utilizzando risorse del Fondo sanitario regionale».

Così l'assessore alla Sanità e al sociale, Manuela Lanzarin, intervenendo in audizione nel corso della Quinta Commissione consiliare.

Lanzarin ha ricordato che per le liste di attesa nel 2023 sono stati assegnati e spesi 29,1 milioni di euro; nel 2024 la Regione ha impiegato 41,5 milioni di euro, già interamente assegnati e utilizzati; nel 2025 sono stati già stanziati 42,3 milioni di euro, così ripartiti: 22,3 milioni per prestazioni aggiuntive del personale e 20 milioni per acquisti da privato accreditato.

Nell'incontro è stato ricordato l'avviamento di un Corso per operatori del CUP e URP: con il coinvolgimento di 61 partecipanti di tutte le Aziende per migliorare la gestione delle prenotazioni, delle richieste degli utenti e delle criticità, avviando un percorso standardizzato. Inoltre è stato studiato il Perfezionamento dei percorsi di presa in carico del paziente cronico.

Il modello introdotto prevede che la prescrizione sia effettuata dallo specialista stesso e la programmazione dell'appuntamento sia in carico alla struttura sanitaria senza alcun re-invio al medico di medicina generale e al CUP.

Infine, quando la richiesta dell'utente non può essere evasa subito con un appuntamento, il CUP deve prenderla in carico (pre-appuntamento) per registrare la data di contatto con l'utente; segnalare all' ambulatorio/servizio la necessità di un ulteriore slot.

Successivamente il Cup deve contattare l'utente per comunicare la data dell'appuntamento e completare la prenotazione con la conferma dell'utente. 

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