Soccorso Alpino, gli interventi saranno più cari. Ecco quanto costeranno
La Regione Veneto aumenterà i costi di soccorso e recupero degli escursionisti che si mettono in pericolo per irresponsabilità. Zaia: «Il 40% interessa persone illese»

Si avvicina l'estate e si avvicinano le Olimpiadi. Insieme alla bella stagione e all'evento mondiale, arrivano anche i faciloni delle Dolomiti. Non che l'inverno ne sia stato esente, solo che con la bella stagione c'è il boom.
Sono quelli che incrociamo in infradito su sentieri da scarponi, in sneackers sulle Tre Cime, in bermuda sulla Marmolada, o a tentare di spingere il passeggino verso il Sorapis. Il che non sarebbe di per sè un problema, se non che lo stile, spesso, tradisce un approccio alla montagna inadeguato, per usare un eufemismo.
Irresponsabile per usare invece le parole del governatore Luca Zaia. Che venerdì mattina, 2 maggio, a Palazzo Balbi, illustrando l'accordo che prevede l'aumento di fondi a favore del Soccorso Alpino Veneto, ha anche annunciato un inasprimento dei costi di salvataggio a carico delle persone finite nei guai per comportamenti pericolosi.
La scelta di deterrenza contro quelle prassi che mettono a rischio gli stessi soccorritori, risale al 2011 quando la giunta regionale decise di far partecipare alle spese di recupero anche il salvato; ora le tariffe lieviteranno. Presenti all'incontro gli assessori alla Sanità Manuela Lanzarin, alla Protezione civile Gianpaolo Bottacin, alle Attività produttive, Roberto Marcato, il presidente del Soccorso Alpino Veneto, Giuseppe Zandegiacomo, il vicepresidente Alberto Barbirato e il direttore del Creu, Paolo Rosi.
La stretta
«Nell'ottica di un maggiore sostegno al Soccorso Alpino stiamo valutando l'aumento delle quote di contributo alle spese per l'intervento in quelle situazioni in cui sembra proprio non si usi il cervello», ha spiegato il governatore, «I dati ci dicono che il 40% degli interventi di soccorso riguarda persone illese, che se non venissero salvate dal Soccorso Alpino andrebbero incontro a rischi per la propria incolumità. In molti casi si tratta di escursionisti che affrontano la montagna con leggerezza, non preparati e non attrezzati adeguatamente. Un altro dato ci dice che il 96% degli escursionisti coinvolti non sono assicurati (farlo, costa tra i 20 e i 30 euro al l'anno). Siamo costretti quindi a fare un appello: andate in montagna sempre in sicurezza e assicuratevi. La responsabilità è fondamentale per noi stessi ma anche per gli operatori del soccorso che mettono a repentaglio la loro vita magari per incoscienza di qualcuno. In montagna si va informati e attrezzati, non si va con improvvisazione».
I costi di recupero a carico delle persone salvate oggi sono di 90 euro al minuto, fino a un massimo di 7.500 euro se interviene l'elicottero (succede nel 48% dei casi) e di un massimo di 700 euro senza.
Nella nuova delibera che la giunta sta valutando, si potrebbe arrivare a un raddoppio (fino a 180 euro al minuto) del contributo previsto.
Gli evasori
Non solo irresponsabili, ma anche ingrati. Zaia ha ricordato che c'è chi, pur avendo avuto salva la vita, non paga poi le spese di soccorso. Il che comporta la necessità di ricorrere all'Agenzia di riscossioni per il recupero delle somme. Anche in tal caso si sta valutando un ritocco delle tariffe.
Non c'è che una strada per scongiurare il caro-soccorso in caso di incidente: evitare il pericolo. «Invito i cittadini ad andare in montagna, ma li sollecito a farlo con maggiore responsabilità», l'appello dell'assessora Lanzarin.
L'accordo
Nel 2024 il Soccorso Alpino e Speleologico Veneto è stato protagonista di 1.081 interventi (otto solo il primo maggio) in aiuto a 1.225 persone.
«Sono numeri che riassumono un rapporto ormai consolidato e contrassegnato dall'efficienza», ha spiegato Zaia illustrando il maggiore stanziamento di fondi, «Il nuovo accordo vale tre milioni di euro ed è caratterizzato da un aumento di circa centocinquanta milioni all'anno rispetto a prima, con l'obiettivo di dare maggiore solidità ad una collaborazione fornita da oltre 700 volontari, persone motivate, determinate e formate che con i loro interventi in montagna sono un pilastro a sostegno della nostra sanità, del 118 e della Protezione civile. Volontari che saranno a disposizione come componente essenziale in occasione delle Olimpiadi di Milano Cortina 2026, accrescendo i livelli di sicurezza per gli appassionati che raggiungeranno le nostre Dolomiti da tutto il mondo».
Il rinnovo della convenzione prevede che dai precedenti 850 mila euro annui si passi a un aumento del budget che assommerà a 950 mila euro per il 2025 e a 1 milione per il 2026 e per il 2027.
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