Ruspe tra i bagnanti, è protesta a Jesolo: «Weekend con dati da Ferragosto»

Giornate di grande afflusso, ma i lavori non si fermano. Il sindaco De Zotti: avanti fino a fine mese, pronti diecimila ombrelloni

Giovanni Cagnassi
Le ruspe al lavoro tra piazza Milano e piazza Torino a Jesolo, in mezzo ai bagnanti (foto Bortoluzzi)
Le ruspe al lavoro tra piazza Milano e piazza Torino a Jesolo, in mezzo ai bagnanti (foto Bortoluzzi)

Ruspe tra i bagnanti al ponte del Primo maggio. Venerdì per due ore, tra piazza Milano e piazza Torino, gli operai hanno continuato a lavorare tra i bagnanti con gli imponenti mezzi per lo spostamento e il livellamento della sabbia.

E subito è divampata la polemica al lido est che, come ogni anno, è in forte ritardo per i lavori di ripascimento. Titolari di attività ricettive e ristoranti hanno raccolto lo sdegno tra i turisti e ospiti al lido che non riuscivano a capire il perché di queste presenze ingombranti a stagione di fatto iniziata, con situazioni di potenziale pericolo.

Da venerdì il lido di Jesolo è praticamente sold-out e gli alberghi hanno raccolto tutte le prenotazioni. Oltre 100 mila presenze, più di 10 mila ombrelloni già piantati pur con le incertezze dei ricorsi al Tar per le assegnazioni delle concessioni pluriennali.

«Gli operatori hanno lavorato ieri (venerdì, ndr) e solo un paio d’ore», spiega il sindaco Christofer De Zotti, «non certo il primo di maggio. I lavori proseguiranno fino a fine mese, niente di nuovo rispetto agli altri anni. Ma per la prima volta dalla Umg 1 alla 9, praticamente quasi tutta la spiaggia è pronta con oltre 10 mila ombrelloni».

Un problema che si ripresenta ogni anno, soprattutto in pineta dove la stagione è regolarmente in ritardo per il ripascimento. Ed è allarme tra i gestori dei mosconi per i primi aumenti dei canoni che dovranno pagare annualmente nelle nuove Umg, unità minime di gestione.

Nella zona di piazza Mazzini anche fino a 8.500 euro, in altre zone, come piazza Milano, 5 mila. Ci sono poi fortunati, almeno per ora, che si sono accordati per 1.500 euro: «Gli albergatori non ci vogliono più nella spiaggia e questi sono segnali evidenti».

In città, atmosfere ferragostane. Lo chef del ristorante al Granso, Giulio Serafin, vicino piazza Mazzini è entusiasta: «Mai viste presenze simili in questo periodo, la ristorazione jesolana cresce con i piatti tipici sempre più richiesti».

Antonio e Giovanna, titolari dei ristoranti Abbazia e Veliero hanno il quadro della situazione. «La città si è davvero animata ed è partita alla grande», commentano, «stiamo lavorando tutti a pieno ritmo».

Lunghe code in auto in entrata e uscita e una moltitudine di incidenti, anche nell’entroterra, in particolare tra Passarella e Caposile, rete viaria che si intasa nei giorni di grande affluenza. Fortunatamente nello scontro tra tre veicoli il primo maggio a Passarella i cinque feriti non sono stati gravi. Infine code persino al pronto soccorso di Jesolo per l’ammasso di codici bianchi in poche ore giovedì e venerdì.

Un cittadino jesolano, che aveva una zecca attaccata nella schiena ha rinunciato all’intervento: «Mai visto una coda simile, me ne sono andato e mi sono arrangiato».

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