Omicidio fuori dalla discoteca, il litigio e poi la rissa: «Mio figlio aggredito, è stato un agguato»
Nell’aggressione è morto un ragazzo di 20 anni, Il padre di uno dei feriti: «E' stato un battibecco, tipo "spostatevi, qua ci siamo noi", queste dinamiche qua. E dopo, una volta fuori, c'erano gli stessi ragazzi che li aspettavano e li hanno aggrediti»

I genitori di uno de tre ragazzi feriti, E.B., sono arrivati in ospedale per riportare a casa il proprio figlio, coinvolto nella rissa di sabato sera nel parcheggio della Baita al Lago.
Un ragazzo di 20 anni di Trebaseleghe è morto a cause di ferite da arma da taglio. Un 22enne di Zero Branco è in prognosi riservata, altri due giovani sono rimasti feriti in modo più lieve.
«È stato il figlio della mia compagna stamattina a chiamarci - ha detto il padre - e ci ha spiegato l'accaduto, che era stato accoltellato da alcuni giovani. Si erano trovati dentro la discoteca Playa Loca. E' stato un battibecco, tipo "spostatevi, qua ci siamo noi", queste dinamiche qua. E dopo, una volta fuori, c'erano gli stessi ragazzi che li aspettavano e li hanno aggrediti.
So che uno è morto, uno è in gravi condizioni a Castelfranco, per fortuna per mio figlio è stato diverso».
Voi l'avete saputo solo stamattina? «Stamattina, esatto, sì. Mi ha avvertito col telefono di un amico. Ha tre punti di sutura, è stato ferito alla spalla».
«E' andata andata bene, poteva anche succedere di peggio. Erano in compagnia, sono tutti amici. Ma non so di più, l'ho appreso dal giornale, ho visto la Tribuna che dava già alcune notizie. Anzi, sono stato io a dire a loro che uno dei loro amici era morto, loro non lo sapevano nemmeno. Sono rimasti malissimo».
«L'ho letto su Facebook, in un'edizione della Tribuna. Come ho reagito? Eh, malissimo, mi sono messo le mani dei capelli e ho fatto una videochiamata. In ospedale mi hanno detto che sono sono intervenuti i buttafuori, li hanno presi e da quello che so e hanno chiamato i carabinieri.
Loro li hanno sono stati soccorsi alle ambulanze in ospedale».
«Gli amici erano assieme. Sanguinavano. E sono andati subito in ospedale. Mio figlio sta bene, ringraziando Dio».
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