Ance Veneto: solo 3 opere (12%) su 25 per le Olimpiadi invernali risultano concluse

Oltre il 60% delle gare esperite nell'ambito delle realizzazioni per i Giochi è stata utilizzata una procedura aperta con una media di ribasso intorno all'8%

La pista da bob di Cortina
La pista da bob di Cortina

Giochi, allo stato attuale solo 3 opere (12%) delle 25 localizzate in Veneto risultano concluse per i lavori per le Olimpiadi invernali 2026, mentre 7 (28%) sono ancora in fase di progettazione. La quota rimanente (60%) fa riferimento ad opere in esecuzione, ma solo per il 40% di esse si prevede l'ultimazione entro l'inizio di febbraio 2026, mentre per i restanti interventi la data di fine lavori è programmata per dopo le Olimpiadi. In alcuni casi (4 opere) è stata prevista una sospensione dei lavori proprio in vista dello svolgimento dell'evento per poi riaprire i cantieri dopo il termine della manifestazione. Lo rileva Ance Veneto in un report sui Giochi Milano Cortina del 2026.

«La pista da bob è stata un simbolo dell'efficienza realizzativa delle imprese che hanno lavorato per arrivare in tempo, nonostante le innumerevoli difficoltà iniziali» osserva Alessandro Gerotto, presidente Ance Veneto, «Anche le 4 opere trasportistiche saranno completate in tempo utile. Ora è il momento di cominciare già a pensare ai Giochi olimpici Milano-Cortina come un'eredità per rendere i territori montani più accessibili, meglio infrastrutturati e funzionali. Penso soprattutto alla variante di Longarone, un'opera di quasi mezzo miliardo di euro. Se avessimo dato retta ai menagrami non avremmo fatto niente e non avremmo iniziato niente. Questo stato delle cose, comunque, insegna che se i lavori fossero programmati nel tempo e la politica smettesse di procedere per emergenze e avesse più ambizione, tutto funzionerebbe meglio.. I cantieri, vada come vada, è sempre meglio aprirli che non averne».

 Ance Veneto sottolinea, inoltre, che oltre il 60% delle gare esperite nell'ambito delle realizzazioni per i Giochi olimpici è stata utilizzata una procedura aperta con una media di ribasso intorno all'8%. Le procedure negoziate sono il 27,8% del totale con un ribasso medio del 13,4%, mentre gli affidamenti diretti sono solo due. Complessivamente il ribasso medio applicato è pari all'8,9%. La maggioranza delle gare (76,5%) prevede il subappalto; tra gli aggiudicatari si contano numerose Ati e nel complesso più della metà delle aziende "vincitrici" hanno sede fuori dal Veneto. Il valore complessivo delle opere ammonta a oltre 1,4 miliardi di euro, di cui 215 milioni per opere strettamente collegate agli eventi sportivi (32%) e oltre 1,2 miliardi di euro per interventi che hanno finalità di legacy (68%) con ricadute significative sul territorio soprattutto in termini di mobilità, sviluppo sociale ed economico.

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