Il cane guida i soccorsi dal padrone senza vita, ecco chi era la vittima

La bestiola ha fermato due escursionisti lungo un sentiero in zona Chies d’Alpago, invitandoli a seguirlo. La vittima è Valter Affori, residente nel Trevigiano, deceduto per un malore diverse ore prima del ritrovamento

Alessia Forzin
Valter Affori
Valter Affori

Dicono che il cane sia il migliore amico dell’uomo. Non c’è espressione più vera, e la tragedia successa ieri sui monti di Chies d’Alpago ne è la conferma.

Quando il suo padrone ha avuto un probabile malore, in un prato nella zona di Pian de i Tac, sopra Chies, il cagnolone è rimasto lì nei paraggi. Aspettando forse che si svegliasse, o che arrivasse qualcuno per aiutarlo. Non è accaduto.

Non c’era ormai più nulla da fare per Valter Affori, classe 1959, che è stato trovato senza vita domenica 15 giugno nella radura che si estende fra Pian Formosa e Pianon, all’ingresso della Val Salatis. Probabilmente l’uomo ha avuto un malore, che gli è stato fatale. Difficile dire da quanto tempo fosse in quel prato: potrebbe essersi sentito male anche sabato pomeriggio.

L’incontro

La zona non è ancora molto frequentata. Ieri pomeriggio attorno alle 14.30 due ragazzi che stavano percorrendo l’anello del Guslon sul sentiero 924 A si sono visti venire incontro un cane nero. Si è fermato davanti a loro, poi si è girato, per far capire loro che dovevano seguirlo. Un segnale chiaro, che i ragazzi non hanno ignorato.

È così che la bestiola li ha condotti nella radura di Pian de i Tac, dove si trovava Affori. È probabile che il cane ne abbia vegliato la salma per ore, prima che sentisse arrivare quei due giovani escursionisti e li portasse dal suo padrone, per il quale non c’era purtroppo più nulla da fare.

Affori, che è nato in provincia di Milano ma è residente nel Trevigiano, era riverso a terra, il suo corpo dai primi accertamenti doveva essere lì da un po’ di tempo.

L’allarme e il recupero

Scattato l’allarme, una squadra del Soccorso alpino dell’Alpago si è avvicinata in jeep il più possibile alla zona, per poi proseguire a piedi. Sul posto assieme ai soccorritori - in diretto contatto con i Carabinieri durante tutte le operazioni - è arrivato poi l’equipaggio dell’elicottero del Suem di Pieve di Cadore.

La salma è stata quindi trasportata nella cella mortuaria di Chies, mentre la squadra del Soccorso alpino ha riportato con sé il cane, per affidarlo ai Carabinieri.

Sono stati proprio i militari a risalire all’identità dell’uomo. L’operazione non è stata immediata, perché Affori era uscito per fare quella passeggiata senza portare con sé i documenti. Grazie al cellulare, i carabinieri hanno dato un nome alla vittima.

Secondo una prima ipotesi, l’uomo sarebbe morto a causa di un infarto.

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