Il volley, l’atletica e lo sci: chi era Matilde Valeri, morta a 14 anni
Il ricordo commosso del prof e dell’allenatore: «Esuberante e vivace, ci mancherai»

Una morte improvvisa, davanti alla quale la comunità che circondava la giovane Matilde Valeri è rimasta attonita. Sconvolte le compagne di classe e i docenti dell’istituto socio sanitario di Lovere, affacciato sul lago d’Iseo, dove tra qualche settimana avrebbe iniziato la seconda superiore. Non riescono ancora a metabolizzare la notizia nemmeno le amiche della pallavolo, la YounionVolley, squadra in cui giocava da anni, prima nella categoria delle esordienti e poi nelle giovanissime, fino all’ultimo campionato, indossando con orgoglio la sua maglia, numero 43, ruolo laterale.
Prima del volley, aveva fatto un’esperienza nel Pool Atletica Valle Seriana e, tra le sue passioni anche lo sci, che praticava sulle montagne non troppo distanti da casa. «Siamo senza parole, Matilde amava la pallavolo, si impegnava, le piaceva stare nel gruppo con le sue coetanee e anche a settembre avrebbe ricominciato con un nuovo gruppo ma sempre nelle mini allieve » racconta Alessandro Borelli della YounionVolley «Siamo vicini alla famiglia in questo momento di immenso dolore».
Commosso anche il prof Stefano Nembrini, coordinatore didattico delle scuole medie Vest di Clusone, che la giovane aveva terminato un anno fa: «La sua esuberanza e vivacità di cuore, la schiettezza delle sue domande e la libertà con cui si è relazionata con noi adulti sono stati un dono prezioso» commenta, «Non possiamo distrarci di fronte a questa morte che pare così incomprensibile: perché l’intensità di vita che Matilde ha vissuto a scuola non rimanga solo un ricordo, ma diventi occasione di una rinnovata responsabilità nel vivere a fondo ogni istante che ci viene donato».
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