«Il turista Unesco è esigente ma rispettoso dell’ambiente»
Per gli albergatori la denominazione “patrimonio dell’umanità” è un richiamo internazionale: «Ha influito sull’incremento di ospiti alla ricerca di esperienze in mezzo alla natura»

Che cosa cerca il turista straniero? Ed è vero che sta lui stesso destagionalizzando, tanto da anticipare l’arrivo in primavera o posticiparlo in autunno? Ne sa più di altri Stefano Pirro, il presidente degli albergatori di Cortina, ricordando, fra l’altro, che continuano a soggiornare ai piedi delle “montagne più belle del mondo” perfino russi, ucraini, israeliani. Come dire che neppure la guerra li ferma.
«Indubbiamente il fatto di poterci fregiare della denominazione Unesco ha rappresentato e tuttora rappresenta un punto di forza per lo sviluppo e la reputazione del territorio dolomitico. Ed è innegabile come tale riconoscimento abbia influito positivamente sull’incremento di ospiti, soprattutto di quelli provenienti dall’estero, particolarmente sensibili a determinate tipologie di richiamo».
Pirro sottolinea “in primis” che il settore si è profondamente evoluto negli ultimi anni: il turista è diventato più esigente e consapevole e soprattutto ha riscoperto l’importanza della dimensione esperienziale. «Cortina, dal canto suo, ha saputo intercettare e interpretare il cambiamento con la giusta dose di sensibilità, laddove tutti gli attori protagonisti del comparto accoglienza si sono a loro volta rimboccati le maniche per riscrivere l’offerta allineandola con le nuove richieste del mercato», afferma ancora Pirro. «Oggi chi viene a visitarci non vuole soltanto farsi una bella sciata, ma ricerca il valore aggiunto, la passeggiata in quota, la degustazione tipica, l’evento da ricordare, il sentiero poco battuto da percorrere magari in sella a un’e-bike».
Se questo è vero per Cortina non lo è di meno per le altre località della provincia. Lo conferma Walter De Cassan, presidente di Federalberghi. «Già all’indomani dell’avvio dell’esperienza Unesco, nel 2009, ebbi a dire che dovevamo prepararci, anche professionalmente, a un nuovo modello di accoglienza. Con le lingue, con la cucina, con l’offerta culturale. Il turista Unesco è esigente, ancorchè rispettoso. Non è il protagonista dell’overtourism, quello mordi-e-fuggi. Si ferma più giorni ed è rispettoso dell’ambiente. Si, certo, è esigente, in termini di esperienze “valoriali”. Ma sa essere anche riconoscente».
In effetti – aggiunge Pirro – a poco a poco abbiamo imparato che i turisti non sono tutti uguali, che possiamo mostrare orgogliosamente il nostro volto più intimo e soprattutto che non si vive solo di alta stagionalità. Primavera e autunno, che fino a poco tempo fa erano un semplice momento di passaggio, ora sono periodi assolutamente dinamici e proficui, proprio perché abbiamo capito come ottimizzarne le potenzialità, ad esempio tenendo aperta la gran parte delle strutture anche oltre le deadline tradizionali. «In parte possiamo attribuire questa piccola grande rivoluzione anche agli effetti della pandemia che, privandoci della libertà di movimento durante i lockdown, ci ha di fatto insegnato ad apprezzarla rilanciando un po’ ovunque nel mondo la voglia di viaggiare. L’immediato post covid è stato infatti caratterizzato da arrivi numerosi, diventati poi gradite conferme. Basti pensare agli americani che, complice il cambio favorevole, tra il 2022 e il 2024 hanno affollato la Conca confermandosi la rappresentanza straniera più numerosa insieme a britannici, tedeschi e francesi. E non sono gli unici a spostarsi da oltreoceano visto che ultimamente stiamo registrando molte presenze anche dall’Asia e addirittura dall’Oceania».
Va poi considerato un altro aspetto fondamentale, ovvero che al fattore Unesco, almeno per quanto riguarda Cortina, si è via via associato anche l’effetto traino delle Olimpiadi. L’annuncio dell’assegnazione dei Giochi invernali del 2026 ci ha ulteriormente catapultati al centro di una spirale d’interesse che non è solo mediatico e che di riflesso ci sta portando tanti nuovi ospiti, desiderosi di vedere in anteprima i luoghi dove si svolgeranno le gare», dice Pirro.
Infine la componente economica. Perché va detto che la vacanza in montagna è diversa dalla vacanza al mare, più varia e ricca in termini di attività. E questo a parità di prezzo o molto spesso a prezzi addirittura inferiori, è un altro richiamo irresistibile che – secondo il presidente degli albergatori di Cortina - non ci si può permettere di trascurare, specialmente in un’epoca storica in cui i difficili equilibri geopolitici sullo scacchiere internazionale hanno purtroppo indebolito il potere di acquisto e determinato una generalizzata riduzione della capacità media di spesa. Fdm
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