Trebaseleghe, palloncini al cielo a forma di moto per l’addio a Martin

La bara di colore chiaro, i girasoli per ribadire l'urgenza di vita e colore, gli sguardi distrutti di decine di amici nascosti dietro gli occhiali da sole. In tanti modi si è cercato di dare un abbraccio di conforto alla famiglia, a mamma Fabrizia e a papà Alessandro, che hanno perso il loro unico figlio, e poi ai nonni, agli zii, ai cugini.

Presente anche la sindaca di Trebaseleghe, Antonella Zoggia. Dopo le esequie, la cremazione. Una commozione infinita che non placa il senso di smarrimento per la tragedia: nel pomeriggio del 19 agosto Martin stava rientrando a casa in bicicletta insieme a un amico lungo la ciclabile Ostiglia quando, arrivato al termine del percorso, ha attraversato la strada sulle strisce pedonali.

In quel momento è sopraggiunta un’automobile che lo ha travolto violentemente. L’impatto non gli ha lasciato scampo: i soccorritori, accorsi subito anche con l’elisoccorso, non hanno potuto fare nulla per salvarlo. Alla guida del veicolo c’era un trentunenne residente a Piombino Dese, risultato negativo ai test su alcol e droga. Rispettava i limiti di velocità. L’uomo, sconvolto, ha raccontato agli agenti di non essere riuscito a evitare l’urto, parlando di «un botto improvviso» che non gli ha dato il tempo di reagire.

Mamma e papà di Martin hanno voluto incontrare subito l’automobilista per dirgli di non avere rancore nei suoi confronti: «Non ce l’abbiamo con lui, poteva succedere a chiunque», hanno spiegato, in un gesto di grande umanità.

La giustizia accerterà e farà il suo corso. Martin era conosciuto e amato per la sua passione per la break dance, che coltivava alla scuola “Two Step” di Trebaseleghe, e per l’amore verso la bicicletta e la fotografia. Da settembre avrebbe iniziato la seconda superiore all’istituto tecnico Rosselli di Castelfranco Veneto.