Architetto esce per un’escursione e scompare
Vane le ricerche di Ugo Fattore, architetto veneziano con casa in Val di Zoldo: la sua auto ritrovata in Val Pramper

Solo un biglietto con il presunto orario del rientro. Nessun’altra informazione su Ugo Fattore, a parte quella lasciata nella sua macchina scura, all’imbocco della Val Pramper, prima di partire per un’escursione lunga e impegnativa.
Il 60enne architetto di Venezia Lido forse sapeva che in quella zona il telefono era poco meno che un soprammobile e voleva avvertire i familiari, affinché non stessero in pensiero. Non è più tornato nella casa di Val di Zoldo da venerdì e, per tutta la giornata di ieri, l’hanno cercato in tanti tra Soccorso alpino, Sagf della Guardia di finanza e vigili del fuoco.
Una ventina di soccorritori, con l’aiuto delle tecnologie più avanzate, hanno battuto tutta la zona di Malga Pramper, un’area difficile e impervia, che ha consigliato fin da subito anche l’utilizzo dell’elicottero dell’Air service center e, in un secondo momento, anche quello delle Fiamme gialle, attrezzato con l’Imsi Catcher per la rilevazione degli apparecchi di telefonia mobile.
Qualche segnale è stato captato, ma in continuo movimento, sicché non è stato possibile localizzarlo. C’è stata anche qualche segnalazione, ma nessuna realmente fondata.
Venerdì sera, verso le 20, due escursionisti francesi avrebbero sentito delle urla preoccupanti, ma per via dell’eco, non saprebbero dire con precisione da che parte provenissero. Ieri mattina le ricerche sono cominciate alle prime luci dell’alba nella zona indicata e, in seguito, si sono sviluppate seguendo il possibile itinerario scelto da Fattore e riferito dai suoi familiari: il sentiero, che dal rifugio Pramperet porta a Forcella Moschesin, al confine del parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi.
Visionati tutti gli altri sentieri della vallata e battute le zone considerate primarie, oltre ai possibili punti segnalati dall’Imsi Cather e da altre segnalazioni di turisti in escursione, ma per il momento nessun risultato concreto.
In Val di Zoldo sono presenti sia la moglie che la figlia, che stanno partecipando attivamente alle ricerche, conoscendo gli itinerari preferiti dall’uomo.
Entrambe sanno che conosce benissimo quella zona e non rischierebbe mai oltre il dovuto in montagna, ma è evidente che più passano le ore e maggiore diventa la preoccupazione.
Le ultime squadre del Soccorso alpino della Val di Zoldo e della Guardia di finanza di Cortina sono rientrate al campo base ieri sera, verso le 21, dopo di che le ricerche sono state interrotte. Rimane solo il presidio dei vigili del fuoco.
Sempre nel corso della serata sono partite via chat su whatsapp le convocazioni per stamattina, alle 6.30. Nuove forze si aggiungeranno a quelle già messe in campo nella prima, purtroppo infruttuosa giornata di ricerche.
Saranno perlustrate delle altre fasce di un comprensorio peraltro molto vasto e per niente facile da esaminare, sempre con l’aiuto della migliore tecnologia disponibile.
È possibile che, alla lunga, venga chiamata in causa anche la Polizia postale di Venezia, visto che quella di Belluno non dispone di un altro sistema di rilevamento del segnale inviato dai telefoni cellulari. Quello di Ugo Fattore non risponde ormai da oltre due giorni.
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