Regionali, Belluno va in controtendenza: l’assenza di Bottacin pesa sulla Lega e spinge Fratelli d’Italia
Senza la candidatura di Bottacin il Carroccio arretra e il partito di Meloni resta in scia, nonostante il calo regionale. Pesa il vuoto lasciato dall’ex assessore, capace da solo di oltre 9 mila preferenze nel 2020

L’effetto Bottacin schiaccia verso il basso la Lega bellunese. Se l’andamento generale è allineato con quello del resto della Regione, gli equilibri all’interno del centrodestra in provincia di Belluno raccontano di un’altra elezione.
In Veneto la Lega resta fortissima, anche grazie al traino della candidatura di Luca Zaia, ma nel Bellunese la presenza dell’ex governatore non è bastata e tra i due maggiori partiti che sostengono Stefani c’è un testa a testa con un pugno di voti di differenza.
A guadagnarci è Fratelli d’Italia che, pur arretrando parecchio rispetto alle elezioni politiche del 2022 e alle europee del 2024, non deve affrontare la delusione vista a livello regionale.
Qualcuno dirà che il partito della Meloni a Belluno spinge grazie a leader locali come Luca De Carlo, ma a pesare sulla bilancia del centrodestra è soprattutto l’assenza di Gianpaolo Bottacin, due volte assessore regionale, tre mandati in consiglio, più di novemila preferenze raccolte cinque anni fa. Un numero che da solo vale diversi punti percentuali, ai quali la Lega provinciale bellunese ha deciso di rinunciare rifiutando la candidatura al suo uomo più forte e non senza uno strascico polemico
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