Elezioni regionali in Veneto, ecco perché la Lega trevigiana vuole correre da sola
Appuntamento la sera del 30 giugno al K3 per una novantina di segretari di sezione. Ma il segretario veneto Stefani lavora per tenere il centrodestra unito

Il rullante di Alberto Villanova e l’eco che risuona nella Marca trevigiana. E una suggestione che ritorna: quella della corsa solitaria della Lega alle prossime elezioni regionali.
«Zaia non meritava il trattamento che ha ricevuto. E quindi, sì, chiederemo di correre da soli. Perché noi della Lega facciamo le cose come si deve» dice Michele Favaro, segretario organizzativo provinciale del partito, nonché segretario di Ponzano.
È uno della novantina di segretari delle sezioni leghiste della Marca trevigiana, che questa sera, 30 giugno, alle 20.30, si troveranno al K3 – storico quartier generale del partito – per discutere di elezioni regionali. E, alla fine, licenziare un documento da sottoporre al direttivo veneto – è questa l’indiscrezione che circola –, per chiedere al segretario veneto Alberto Stefani di contemplare l’ipotesi di una corsa in solitaria.
Istanza, peraltro, che era già stata sollevata da alcuni membri dello stesso direttivo regionale. E di fronte alla quale il segretario veneto aveva risposto dicendo che questo «è il tempo di avere mente fredda e cuore caldo, serietà ed equilibrio».
Che significa ascoltare le richieste della base, ma con l’obiettivo comunque di traghettare il partito verso l’accordo di coalizione. Un accordo che favorisca il Carroccio, certo.

E infatti, nonostante Fratelli d’Italia sembri non dimostrare nessuna fretta, il Carroccio ha già in programma il primo evento della sua campagna elettorale: sarà sabato prossimo, con oltre 350 amministratori già prenotati, e proprio a Treviso. Il vecchio fortino della Lega, che torna a fremere, in un nuovo sussulto d’orgoglio.
L’idea sarebbe nata la settimana scorsa, in un momento conviviale: il brindisi organizzato al K3, per salutare la storica segretaria Carolina Carlo, andata in pensione. «In un momento leggero, ci è venuta questa idea: ritrovarci, tutti, per parlare di elezioni amministrative. Il confronto è sempre importante, vedremo da questo cosa emergerà» spiega il segretario provinciale Dimitri Coin.
L’istanza parte da Treviso, ma, trattandosi di un moto d’orgoglio, potrebbe estendersi a macchia d’olio anche nelle altre sezioni. Del resto, l’unione con Fratelli d’Italia continua a essere considerata dai più una “fusione a freddo”. E il grande bluff – così è stato interpretato – sul terzo mandato, uno sgarbo da vendicare.
La concretizzazione nei fatti di quello che sarà messo nero su bianco in questa lettera, in ogni caso, rimane ancora l’ipotesi più remota, tra le tante in campo, da qui all’appuntamento elettorale. Ma l’urlo di battaglia dei leghisti è chiaro: «Siamo qui, siamo ancora vivi». E, assicurano: «In Veneto comandiamo ancora noi».
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