Seren del Grappa, 11 bombe inesplose sotto la scala del bivacco Valpore

Undici ordigni bellici inesplosi ritrovati da quattro ragazzi nel bivacco Valpore, sul monte Grappa: la scoperta fortuita e la pronta segnalazione ai carabinieri hanno evitato potenziali tragedie

Diana Tamantini
Le 11 bombe rinvenute nel bivacco
Le 11 bombe rinvenute nel bivacco

Undici bombe inesplose nel bivacco Valpore, in zona Seren del Grappa: questa la scoperta di quattro ragazzi tra i 18 e i 24 anni, fratello e sorella di Castelfranco più due cugini dell’Emilia-Romagna, che avevano deciso di fermarsi lì per la notte.

Due di loro, appassionati di reperti della Grande Guerra – hanno svolto un corso apposito per ottenere il permesso regionale per ricercarli – hanno subito capito cos’avevano davanti, e quindi come comportarsi. Il giorno dopo, una volta rientrati, l’immediata segnalazione ai carabinieri.

«La prima domanda che mi viene spontanea è questa: come ci sono arrivate 11 bombe in un bivacco, dove la gente trascorre la notte?», si chiede Roberto, uno dei ragazzi. Creando un pericolo per tutti coloro che sono passati per il bivacco.

«Una bomba da 100 mm, una carica esplosiva a doppio effetto, le altre sono perlopiù Shrapnel da 75 mm: una tipologia di bomba piena di pallini al suo interno, ideata per scoppiare in volo», ha proseguito. Questo è quanto rinvenuto lo scorso fine settimana dai quattro cugini, che avevano deciso di fare un giro in montagna: una volta arrivati al Centro didattico ambientale Valpore di Seren del Grappa, i ragazzi hanno lasciato l’auto e si sono incamminati. Inizialmente i giovani avevano deciso di fermarsi in un altro bivacco, ripiegando infine su Valpore: una volta entrati, dopo essersi guardati intorno, ecco la “sorpresa” sotto un trave, ovvero gli undici ordigni inesplosi.

«Anche un esperto rimane un minimo scioccato, non ti aspetti cose pericolose in un luogo destinato ad ospitare persone», ha ammesso Roberto. Ormai però era sera, i quattro ragazzi decidono di trascorrere comunque la notte nel bivacco. E non erano i primi.

«Abbiamo trovato le firme di chi aveva dormito lì nei giorni precedenti, probabilmente non se ne sono neanche accorti», ha commentato il giovane castellano. Il giorno dopo i ragazzi ripartono e nel pomeriggio, una volta rientrati, si mettono in contatto con i carabinieri di Castelfranco, per poi mandare tutto il materiale foto e video raccolto ai militari dell’Arma di Feltre. Che ora dovranno provvedere a bonificare il bivacco.

«Di reperti se ne trovano parecchi. Se piccoli, possono essere scambiati per semplici pezzi di ferro e quindi portati anche a casa», ha ammesso Roberto, evidenziandone la pericolosità.

Il rinvenimento di ordigni inesplosi (alcuni innocui, altri ancora potenzialmente pericolosi) risalenti sia alla Prima che alla Seconda Guerra Mondiale non è una novità, visto che nella sola provincia di Treviso si parla di almeno una segnalazione a settimana. Massima concentrazione soprattutto sulla linea del fronte e quindi sul Grappa, come in questo caso, ma non mancano ritrovamenti anche in pianura.

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi