La marcia dei seimila in ricordo della ferita del Vajont
Ai Percorsi della Memoria hanno partecipato persone provenienti da 71 province italiane, ma c’erano anche stranieri

La carica dei seimila in cammino per la memoria. Dopo 19 edizioni della manifestazione organizzata dall'associazione, i Percorsi della memoria non perdono la loro attrattiva. Anche quest’anno l’organizzazione dell'associazione “Vajont il futuro della memoria” è riuscita a soddisfare le aspettative, mettendo in campo a Longarone oggi, domenica 22 settembre, una formula ormai collaudata con alcune piccole e gradite novità.
Soddisfatti i partecipanti provenienti da ben 71 provincie italiane, tra cui spiccano i trevisani con circa 1300 persone, e persino da qualche paese estero come la Polonia.
«Tutto è andato benissimo – commentano gli organizzatori dell’associazione Renato Migotti e Michele Giacomel – passano gli anni ma non viene meno l’entusiasmo e la voglia di partecipare. Il meteo ci ha aiutato, dopo settimane di basse temperature è tornato il sole, tanto che le ultime 1200 iscrizioni, quelle delle persone che aspettavano le previsioni del tempo, sono state “bruciate” subito ad inizio settimana. Molte persone e interi gruppi sono ormai affezionati e continuano a venire qui anche con intere corriere dopo diverse edizioni segno che questo evento è per molti irrinunciabile».
Alcuni dati: il percorso da 9km, quello fino al ponte sotto la diga accessibile anche alle persone in carrozzina, è stato scelto dal 27% dei partecipanti, più di metà hanno scelto invece quello da 16km che si spingeva anche sul coronamento della diga e nel paese di Casso, i restanti si sono incamminati per 24km fino anche ad Erto. Due le novità 2024: il ritorno dell’arrivo allo stadio e un cambiamento di tracciato nella discesa in zona col Paternoster per scendere dopo Casso.
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