Trieste vuole l’Adunata degli alpini del 2029: la Regione sostiene la candidatura

Il capoluogo giuliano punta a ospitare la manifestazione del centenario. Scoccimarro: «Noi ci siamo»

Christian Seu
La sezione Ana di Trieste chiude il corteo dell’ultima Adunata nazionale ospitata in città: era il 2004
La sezione Ana di Trieste chiude il corteo dell’ultima Adunata nazionale ospitata in città: era il 2004

L’Adunata nazionale degli alpini potrebbe tornare in regione, a distanza di sei anni dall’appuntamento di Udine del 2023. Trieste sta lavorando alla candidatura per il 2029, come confermato dall’assessore regionale alla Difesa dell’Ambiente, Fabio Scoccimarro, che ha garantito il supporto della Regione alla nomination del capoluogo giuliano. Una candidatura non casuale perché l’anno prescelto coincide con il settantacinquesimo anniversario del ritorno di Trieste all’Italia.

L’appoggio della Regione

«Trieste possa ospitare l’Adunata nazionale degli Alpini del 2029, in occasione dei 75 anni del ritorno della città all’Italia e dei cent’anni dell’Associazione nazionale alpini», ha auspicato Scoccimarro intervenendo al campo sportivo di Visogliano alla terza edizione della “Festa Alpina a Duino Aurisina”, sostenuta dalla Regione. «La candidatura di Trieste per il 2029 è appoggiata dall’amministrazione del Friuli Venezia Giulia e spero che abbia successo: sarà un grande evento», ha affermato l’assessore. «Intanto qui è una bella festa – ha detto Scoccimarro, riferendosi all’appuntamento di ieri – nella quale si ritrovano coloro che ricordano gli anni di servizio militare negli Alpini ma anche tante Penne nere protagoniste di volontariato e di attività preziose per la nostra comunità regionale».

L’omaggio alle portatrici carniche

Nel corso della festa di Visogliano sono state anche inaugurate due mostre, su Giuseppe Ungaretti e sulle portatrici carniche, è stata proposta una lettura scenica sullo stesso Ungaretti, a cura degli allievi dell’Università della Terza Età, ed è stata animata una tavola rotonda sul ruolo della Protezione civile. La festa si è conclusa con il concerto del coro Ana Nino Baldi di Trieste con ospite il coro Ana Ardito Desio di Palmanova.

La strada per la settima

Gli alpini a Trieste sono di casa: il capoluogo regionale ha ospitato in sei occasioni il principale evento organizzato dall’Ana, detenendo la palma di città con il maggior numero di Adunate nazionali in coabitazione con Torino e Genova (che infilerà la sesta medaglia l’anno prossimo).

A Trieste si sono svolti gli appuntamenti nel 1930, nel 1939, nel 1955, nel 1965, nel 1984 e, l’ultima volta, ventuno anni fa, nel 2004. L’ultima Adunata in Friuli Venezia Giulia risale a due anni fa: nel 2023 fu Udine a ospitare la tre giorni delle Penne nere, a distanza di 27 anni dall’ultimo appuntamento nella capitale nel Friuli.

A Udine nel ’23 avevano sfilato 98 mila alpini, con mezzo milioni di presenze complessive stimate e un valore economico calcolato in 105 milioni di euro. Nel 2014 era toccato a Pordenone ospitare l’Adunata, mentre Gorizia ha ospitato il raduno nazionale nel lontano 1951. Il Friuli si prepara a ospitare un altro grande evento organizzato sotto l’egida dell’Ana: il prossimo anno, a cinquant’anni dal terremoto che nel 1976 squassò il Friuli, Gemona organizzerà il Raduno Triveneto degli alpini, per numero di presenze l’appuntamento più rilevante dopo l’Adunata nazionale.

I concorrenti

Trieste ha tempo per preparare il dossier. Il Consiglio nazionale dell’Ana designerà la città dell’Adunata 2029 tra due anni. Al momento l’unica candidatura sul tavolo è quella di Bergamo, che a maggio ha formalizzato la propria disponibilità a ospitare la centesima edizione della manifestazione

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