Il caro libri di testo, 'servono misure urgenti'

(ANSA) - ROMA, 07 LUG - Il caro libri scolastici non si ferma. Aumenta il prezzo dei volumi anche nel 2025 con una media dell'1,7% per la scuola secondaria di primo grado e dell'1,8% per quella di secondo grado. I dati, diffusi dall'Associazione Italiana Editori, sono in linea con l'inflazione (1,7% a maggio su base annua, stima preliminare di Istat) sottolinea l'Aie, ma sale la preoccupazione di editori, librai e studenti che chiedono "risposte concrete da parte delle istituzioni e del ministero". "Viviamo con forte preoccupazione l'inflazione che sta subendo il costo del materiale scolastico e non solo. I libri sono solo alcune delle spese che le famiglie devono affrontare per poter realmente mandare i propri figli a scuola e quindi per poter garantire davvero il diritto allo studio" spiega all'ANSA il coordinatore nazionale dell'Unione degli Studenti, Tommaso Martelli. Per il coordinatore della Rete degli Studenti Medi, Paolo Notarnicola, "l'istruzione non dovrebbe essere un lusso e continuare a tollerare rincari sistematici significa ammettere che la scuola pubblica non è più uno spazio di uguaglianza, ma una barriera sociale. I libri di testo sono diventati una tassa occulta sull'accesso al sapere: un mercato blindato, in cui si fissano prezzi proibitivi, con il beneplacito delle istituzioni". La senatrice M5S Barbara Floridia annuncia per i prossimi giorni "una mozione sul caro libri, per chiedere interventi immediati e strutturali: il sostegno alle famiglie, diffusione dei materiali digitali accessibili, rilancio dei comodati d'uso, detrazioni fiscali vere. La scuola pubblica deve tornare a essere uno spazio di uguaglianza. E per farlo servono scelte politiche chiare, non i silenzi a cui ci ha ormai abituato Giorgia Meloni". Ad "auspicare una riflessione ampia da parte della politica, che investa l'intero impianto normativo, si occupi di varare maggiori sostegni agli investimenti delle famiglie in istruzione e riconosca con i fatti librerie e cartolibrerie centrali nella distribuzione dei libri di testo" è il presidente del Sil - Sindacato librai Confesercenti, Antonio Terzi. "Benché si confermi un aumento contenuto, non va dimenticato che in questi anni la necessità di garantire marginalità ai produttori è stata pesantemente scaricata sulla rete distributiva, in particolare su librerie e cartolibrerie, sia attraverso la pesante riduzione del margine loro riservato, sia per il proliferare incontrollato di nuove iniziative commerciali, non sempre dettate da dinamiche di leale concorrenza" dice Terzi che mette il dito nella piaga: "Resta irrisolto il tema dei tetti di spesa che, seppur incrementati quest'anno del 2% sui valori del 2012, continuano a creare enormi problemi alle scuole". L'inflazione cumulata nel periodo maggio 2021-maggio 2024 è stata pari al 14,7%, mentre i prezzi dei libri di testo dal 2021 al 2024 sono cresciuti del 7,5% per la scuola secondaria di primo grado e dell'8,2% per quella di secondo grado, ovvero la metà dell'inflazione dicono i dati Aie. "Importanti le misure a sostegno della domanda come la detrazione dei libri, che come Ali proponiamo dal 2008, e la piena e immediata attuazione di quanto previsto dal Piano Olivetti e di quanto annunciato dal ministro Giuli al Salone del Libro di Torino" dice Paolo Ambrosini, presidente dell'Associazione librai italiani di Confcommercio. Il coordinatore nazionale dell'Unione Studenti fa comunque sapere che anche quest'estate torneranno "i mercatini dell'usato, una pratica di mutualismo necessaria per riuscire a creare reti di solidarietà all'interno dei territori". (ANSA).
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi