Feltre, lavoratori rimasti senza casa: il Comune si mette in moto

L’assessore Zatta in sopralluogo ad Anzù dove giovedì è scoppiato l’incendio. «Sono sette giovani che non riescono a trovare alloggi. Disponibile a incontrarli»

L'intervento dei vigili del fuoco per l'incendio ad Anzù
L'intervento dei vigili del fuoco per l'incendio ad Anzù

Il Comune di Feltre si è messo in moto per dare una mano ai sette giovani lavoratori egiziani, dipendenti di una azienda del settore della ristorazione, rimasti senza un tetto dopo l’incendio scatenato probabilmente da una termocoperta che ha reso inagibile la vecchia abitazione – priva di riscaldamento – in cui erano alloggiati ad Anzù, in vicolo De’ Facci.

 

Lo assicura Maurizio Zatta, assessore alle politiche sociali, che venerdì è stato in sopralluogo nel cortile su cui si affaccia l’abitazione in cui vivevano i sette giovani immigrati.

 

«Hanno trovato per il momento dove dormire ricorrendo all’aiuto di amici», spiega Zatta, che ha parlato con uno dei sette, incontrato sul posto. «Mi premeva innanzitutto sincerarmi di questo, che avessero trovato una prima sistemazione. E mi sono messo a disposizione, lasciando i recapiti e dando la disponibilità a incontrarli lunedì tutti assieme».

 

Zatta non nasconde di essere stato colpito dalla situazione che ha verificato personalmente, dopo che giovedì – una volta terminato l’intervento di spegnimento da parte dei vigili del fuoco e i primi accertamenti da parte dei carabinieri – erano intervenuti anche gli agenti della polizia locale per le verifiche di competenza. Quella cioè di sette persone con un lavoro regolare ma costrette a convivere in una abitazione senza riscaldamento, ricorrendo a stufette e termocoperte per far fronte al freddo dell’inverno.

 

«Sono sette persone, sette lavoratori, che non riescono a trovare un appartamento», spiega Zatta, «e naturalmente ora sono ancora più preoccupati dopo quello che è successo, anche se per ora hanno trovato una sistemazione di emergenza da amici».

«Il ragazzo con cui ho parlato ha 19 anni», spiega Zatta, «e vive questa situazione con molta sofferenza, anche se ha mostrato grande dignità».

 

Il problema di fondo è quello, reso drammaticamente evidente dall’incendio di giovedì ad Anzù, della difficoltà a trovare alloggi per chi arriva a Feltre a lavorare, che venga da altre nazioni o da altre zone d’Italia.

 

«Si fa fatica a trovare appartamenti anche per i medici e il personale sanitario», allarga le braccia Zatta, che appena pochi giorni fa ha partecipato ad un sopralluogo con Ater e Fondi di Confine alle ex case Incis, di fronte all’ospedale Santa Maria del Prato, dalle quali si punta a ricavare otto alloggi per i lavoratori dell’Ulss che non trovano una sistemazione.

 

Una situazione che tocca Feltre come tutto il Bellunese, alle prese con la necessità di arruolare fuori provincia lavoratori dell’assistenza, come Oss e infermieri per le case di riposo, con scarse possibilità però di alloggiarli. «Sul fatto che in città ci sia un’emergenza abitativa non ci sono dubbi», aveva rimarcato poche settimane fa Zatta annunciando l’operazione alle ex case Incis.

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