I liceali del Dal Piaz guide alla chiesa di Lentiai

Santa Maria Assunta tra i gioielli delle giornate Fai di primavera

LENTIAI. Le giornate di primavera del Fai fanno scoprire ai tanti visitatori le meraviglie nascoste nella splendida chiesa di Lentiai dedicata a Santa Maria Assunta. Apprendisti Ciceroni d’eccezione, nelle giornate di ieri e di oggi, sono i ragazzi della 3ª L del liceo Dal Piaz di Feltre, che hanno accompagnato i tanti visitatori lungo un tour di una ventina di minuti, che ha permesso di mettere in luce i tanti segreti architettonici e le opere di pregio nascoste tra le tre navate della struttura monumentale dichiarata museo nazionale per la ricchezza delle sue bellezze.



Apprendisti ciceroni. «È un’esperienza nuova e molto affascinante», spiegano Niccolò, Alyssa, Anna e Diletta, «è interessante per noi scoprire che in luoghi vicini e che magari vediamo tutti i giorni senza prestare troppa attenzione ci siano opere così importanti come il soffitto a cassettoni di Cesare Vecellio, cugino di secondo grado di Tiziano, o il polittico in dieci scoparti che spicca sull’altare maggiore dipinto dallo stesso maestro cadorino assieme alla sua bottega».

Che i ragazzi siano preparati lo si capisce anche dai commenti delle persone al termine della visita guidata: ringraziano e fanno i complimenti agli studenti per la loro bravura. «Non ci aspettavamo tutta questa gente», continuano i ragazzi, «a metà giornata avevano visitato la chiesa già più di cento persone. Siamo felici di far scoprire alla gente questo luogo così importante. Come spesso succede, chi ci abita vicino dà un po’ tutto per scontato, sottovalutandone l’importanza. Dopo un po’ di emozione iniziale le nostre spiegazioni sono andate sempre meglio e la gente è stata gentilissima con noi, dicendo che stiamo svolgendo un servizio molto importante per tutti».

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«I ragazzi sono tutti volontari e hanno deciso di dedicare parte del loro weekend a questo progetto, mettendoci grande impegno», spiega Cristina De March, professoressa del liceo Dal Piaz e vice capo delegazione del Fai bellunese. «Per prepararli abbiamo organizzato delle lezioni a scuola, anche con il supporto dell’architetto Mauro Vedana, che si è occupato dei lavori di restauro della chiesa e che conosce perfettamente ogni aspetto architettonico del sito, e, successivamente, abbiamo fatto una prova generale del tour guidato direttamente a Lentiai. Questo è il sesto anno in cui organizzo questo evento con i ragazzi e per loro è una grande occasione di crescita, un po’ come imparare un nuovo lavoro. Sabato è sempre la parte del weekend con meno afflusso di visitatori, nonostante ciò abbiamo già registrato un ottimo numero di ingressi e tutti sono rimasti molto soddisfatti di quanto fatto dai ragazzi.

Il Fai bellunese. Grande soddisfazione da parte della delegazione bellunese del Fondo ambiente italiano che, conferma il capodelegazione di Belluno, Erminio Mazzucco, «registra, oltre alla quantità di biglietti staccati, anche la qualità del pubblico presente, che ha risposto con grandissimo interesse alle nostre propose. La chiesa di Lentiai rappresenta una massima espressione artistica del Cinquecento, con opere attribuite al Veronese, a Tiziano e Cesare Vecellio. Per mettere in mostra alcuni affreschi e alcune tele che spesso non vengono notate abbiamo installato un apposito sistema d’illuminazione temporaneo che verrà rimosso dopo le giornate di primavera». Mazzucco si sofferma anche sull’ottima preparazione e l’approccio impeccabile dei ragazzi per queste giornate: «Stanno facendo un ottimo lavoro e gran merito va dato alle scuole che hanno permesso la loro preparazione con lezioni ad hoc e simulazioni pratiche nei due siti scelti».

La scelta da parte del Fai dei due monumenti da valorizzare a Lentiai è stata spiegata dal capo delegazione come un allontanamento volontario dalle due città principali della provincia per dedicarsi al territorio e ai preziosi e poco conosciuti gioielli che custodisce: «Abbiamo deciso di uscire dal contesto di Belluno e Feltre senza per forza andare in una villa, ma concentrandosi su due luoghi che fedeli e cittadini vedono ogni giorno, ma che spesso non conoscono realmente».

L’architetto. Mauro Vedana è l’architetto che ha curato i lavori di restauro del monumento: «Quella di Lentiai è una chiesa nata per volere del vescovo di Ceneda, che voleva creare qualcosa di imponente in questo luogo per sottolineare il suo potere, per questo ha un soffitto a cassettoni gemello di un altro che era presente a Palazzo Ducale».

Proprio su questo soffitto si è concentrata l’attenzione dell’architetto durante i restauri: «Abbiamo rilevato dei problemi legati al riscaldamento, per questo abbiamo creato una struttura dietro ai cassoni che permette la dilatazione e il restringimento del legno senza rovinare le opere. In futuro dovremo intervenire ancora per verificare che questo sistema abbia funzionato e installare un nuovo riscaldamento a pavimento».


 

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