«Voglia di tenerezza»: venerdì al Comunale di Belluno in scena Anna Galiena

Primo spettacolo del 2011 per il Circolo Cultura e Stampa venerdì al teatro Comunale
Sopra Anna Galiena. A sinistra i protagonisti della commedia: Fabio Sartor, Anna Galiena e Karin Proia
Sopra Anna Galiena. A sinistra i protagonisti della commedia: Fabio Sartor, Anna Galiena e Karin Proia
BELLUNO.
Primo spettacolo teatrale del 2011 per il Circolo Cultura e Stampa Bellunese: venerdì al teatro Comunale va in scena "Voglia di tenerezza", tratto dal romanzo omonimo di Larry McMurtry, già sceneggiatore della versione cinematografica del 1983 (con Shirley McLaine, Debra Winger e Jack Nicholson), un film che vinse ben cinque Oscar. Regista della pièce, Angelo Longoni, protagonista, Anna Galiena, che recita la parte di Aurora, una giovane vedova, mai risposata nonostante i numerosi corteggiatori, che vive con la figlia Emma (Karin Proia).

La convivenza tra le due donne non è delle più facili, del resto sul rapporto "madre-figlia" molto si è scritto e si è visto... una questione, tuttavia, sempre attuale. Forse per reazione al continuo e stretto controllo della madre, Emma decide di sposare un modesto insegnante, Flap, sgradito alla madre, che non parteciperà nemmeno alle nozze. Le vite delle protagoniste si dividono: la giovane coppia è costretta a spostarsi per lavoro, nel frattempo nascono tre figli. Ma il matrimonio non è felice e si conclude con la separazione causata anche dai reciproci tradimenti dei due coniugi.

Intanto passa il tempo e Aurora, spaventata per l'età che avanza, accetta la corte del suo vicino di casa Garrett (Fabio Sartor), un ex astronauta alcolista e donnaiolo. Un'aria di rinnovamento e rinascita sembra avvolgere questo nuovo rapporto, ma anche questo è destinato a finire. Un nuovo sconvolgente evento avvicina Aurora ed Emma e, nel momento del dolore, Garrett saprà dimostrare affetto e solidarietà all'ex fiamma.

«E' uno spettacolo in cui si ride e si piange», così la Galiena, l'eclettica attrice che passa con disinvoltura e professionalità dal cinema al teatro, senza disdegnare la televisione, riassume i due atti della pièce che inizia all'insegna della commedia per sfociare sulla commozione. E prosegue: «Quando ho letto la mia parte volevo scappare. Mi sembrava troppo antipatico: una madre tremenda che fa delle battute molto dure. Poi però ho capito che è una donna con una forte corazza e con le sue fragilità. Un sergente di ferro, ma nel profondo del cuore pronta a sciogliersi come burro fuso». L'attrice sottolinea anche come non si debbano fare paralleli con la versione cinematografica: «Questo spettacolo non è cinema portato in teatro, ma è una riduzione dal libro pensata per il teatro».

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