Violenza sessuale su un’amica dopo la trasferta: cinque calciatori condannati in appello

Confermati i sei anni per Santiago Visentin mentre Daniel Onescu è sceso a un anno e 10 mesi grazie alla giustizia riparativa

Gigi Sosso
A destra il centrocampista Daniel Onescu con la maglietta della Dolomiti Bellunesi
A destra il centrocampista Daniel Onescu con la maglietta della Dolomiti Bellunesi

Violentarono una ragazza e uno di loro filmò gli abusi. Nessuna assoluzione in appello per i cinque calciatori, che giocavano nella Virtus Verona ed erano stati condannati in primo grado a sei anni di reclusione, due dei quali molto conosciuti nel Bellunese: il difensore argentino Santiago Visentin e il centrocampista di origine romena Daniel Onescu.

Entrambi hanno giocato nel Belluno: Visentin è stato sospeso dal Cittadella, in serie B e Onescu dalla Dolomiti Bellunesi, in D. Per i fatti del 2020, la Corte d’Appello di Venezia ha confermato i sei anni per Edoardo Merci e lo stesso Visentin, mentre la pena è stata ridotta a tre anni e quattro mesi per Stefano Casarotto e Gianni Manfrin. Entrambi avevano chiesto e ottenuto l’accesso alla giustizia riparativa, come Merci e Daniel Onescu, che ha scelto il concordato in appello ed è stato condannato a un anno e dieci mesi di reclusione con la sospensione condizionale della pena.

Lo scopo della giustizia riparativa è quello di «risanare il legame tra vittime, colpevoli e comunità, dopo che quel legame è venuto a mancare con il compimento del reato»

Dei cinque, la sua era la posizione tra virgolette più leggera, perché non aveva partecipato direttamente alle violenze, ma le aveva riprese con il telefonino. Colpevolezza sì, ma con responsabilità diverse. Gli imputati erano tutti presenti in aula, accompagnati dai rispettivi difensori e avevano chiesto una sostanziale riforma della sentenza pronunciata dal gup del Tribunale di Verona, Paola Vacca alla fine del rito abbreviato.

Erano tutti compagni di squadra e Manfrin gioca ancora con la squadra scaligera allenata e presieduta da Luigi Fresco. La sua presenza in squadra spinge i tifosi rossoblù più caldi a lasciare completamente vuoto il settore ospiti, in occasione delle partite fuori casa.

La sera del 18 gennaio di tre anni e passa fa, di ritorno da una trasferta di serie C Merci aveva preso accordi con un’amica di 19 anni, per passare insieme il resto della serata. Secondo la ricostruzione della Procura della Repubblica veronese, la notte era cominciata con un gioco di carte alcolico, durante il quale la giovane donna aveva bevuto, malgrado fosse a stomaco vuoto. In quattro hanno approfittato di lei e Onescu ha ripreso i rapporti sessuali degli amici.

La mattina dopo Merci l’aveva riaccompagnata a casa, poi la ragazza è andata al Pronto soccorso e, qualche giorno dopo, si è recata in questura a denunciare, dicendo che non avrebbe voluto bere, ma i ragazzi avevano continuato a versarle birra nel bicchiere, obbligandola in un secondo tempo ad avere rapporti sessuali con quasi tutti.

Ha aggiunto di non ricordare molto dell’accaduto, ma di aver senz’altro subito violenze. I filmati sono stati acquisiti dalla Squadra mobile della polizia o consegnati spontaneamente dagli indagati, quando hanno chiesto di essere interrogati, una volta ricevuti gli avvisi di garanzia. Il procedimento davanti al gip è cominciato nel maggio 2021 con il rinvio a giudizio.

È stato versato un risarcimento danni, che ha spinto la ragazza a ritirare sia la querela che la costituzione di parte civile. In primo grado, il gup ha ritenuto colpevoli tutti gli imputati, condannandoli a sei anni di reclusione e motivando la sentenza in maniera inequivocabile : «Era inespressiva, sembrava una bambola inerte nelle loro mani».

La sentenza è stata impugnata e, tranne che per Merci e Visentin, anche riformata. Anche se non nella sostanza, perché tutti rimagono, a vario titolo, colpevoli del reato contestato. Non rimane che il ricorso in Cassazione. Onescu, che adesso gioca in Prima categora con il Lentiai, ha scelto la via della giustizia riparativa. Nel frattempo, è passato da sei anni a uno e dieci mesi.

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