Via libera all’autovelox e alla prima rotatoria

BELLUNO. Alta velocità e sicurezza per i pedoni stanno a cuore anche ai residenti di Levego. La tematica, che è emersa un po' in tutti gli incontri fatti dal sindaco con la popolazione, trova...

BELLUNO. Alta velocità e sicurezza per i pedoni stanno a cuore anche ai residenti di Levego.

La tematica, che è emersa un po' in tutti gli incontri fatti dal sindaco con la popolazione, trova terreno fertile nelle frazioni attraversate dalla Sp1, dove troppi automobilisti tendono a dimenticare i limiti di velocità. Per risolvere il problema non si possono mettere dossi (sono fuori legge), ma sembra che proprio a Levego arriverà una delle tre cabine fisse per autovelox.

I vigili e gli uffici comunali stanno ancora decidendo dove piazzarle, ma «Levego è fortemente candidata», ha annunciato Massaro mercoledì sera. In tema viabilità i residenti chiedono da tempo che si realizzi una rotonda all'incrocio che porta verso le case popolari e il villaggio di recente costruzione.

Dovranno attendere, perché anche se l'opera è progettata servono trecentomila euro e il Comune al momento non li ha. Una rotatoria, però, sarà realizzata, all'ingresso della frazione - dove c'è il primo incrocio con via Meassa, a poche centinaia di metri dalla ex scuola elementare. La pagheranno i privati che intendono costruire nella lottizzazione al di là della strada (il prato che divide la Sp1 dal Piave).

Quella che il sindaco ha presentato come una buona notizia (la rotatoria arriverà gratis, perché fa parte degli interventi da effettuare prima di costruire le case, e rallenterà le auto), non ha però soddisfatto i residenti, che quando hanno sentito la parola “rotatoria” speravano si trattasse di quella all'incrocio che porta alle case popolari. In realtà sono tre quelle previste per Levego. Oltre a quella che sorgerà a breve e a quella che chiedono i cittadini, una terza rotonda dovrebbe essere costruita per dare accesso all'area artigianale.

«È la seconda rotatoria quella fondamentale, non questa», ha sbottato qualcuno dalla platea. È stato arduo spiegare che un'opera regalata è bene accettarla e che l'intervento dei privati non si può certo spostare all'incrocio successivo.

«Qui abbiamo il dente avvelenato perché per dieci anni non è stato fatto niente per la frazione», ha sintetizzato una signora. E quindi che i privati regalino, di fatto, una rotonda al Comune, è sembrato interessare a pochi. (a.f.)

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