Piazzale del Nevegal, strisce blu a sorpresa: polemica sui parcheggi a pagamento

Il Comune di Belluno ha dipinto gli stalli ma saranno a pagamento dall’autunno-inverno. Valanga di critiche. Roccon: «Costo simbolico, sarà usato per lavori in loco»

Marcella Corrà, Alessia Forzin
I nuovi parcheggi blu
I nuovi parcheggi blu

Alle 11 del mattino, in un mercoledì di piena estate, il piazzale del Nevegal è praticamente vuoto. Poche le auto, tutte parcheggiate nei 24 stalli liberi che ci sono all’altezza del bivio per Faverghera. I pochi presenti, quasi tutte persone anziane che sono in villeggiatura sul colle, guardano con perplessità e cautela le linee blu che delimitano i parcheggi in tutto il piazzale, a cominciare proprio dall’inizio, dove ci sono i cassonetti delle immondizie.

La ditta che si occupa della segnaletica è ancora al lavoro all’ingresso del piazzale. Là compaiono diversi stalli gialli, per portatori di handicap. Manca ancora la segnaletica per terra nella strada dietro e parallela al piazzale, dove (secondo quello che si nota sulla planimetria esposta) dovrebbero trovare posto gli altri spazi liberi previsti dal Comune. Poi, per chi non vuole pagare, restano i parcheggi a lato del Centro le Torri, verso l’ex negozio di alimentari.

Estate senza ticket

Il resto del piazzale avrà gli stalli blu. A pagamento, ma non da subito. «Da domani (oggi per chi legge, ndr) saranno esposti i cartelli che indicano che i parcheggi saranno gratis fino a diversa comunicazione», spiega l’assessore al Nevegal, Franco Roccon. Ovvero fino all’autunno-inverno, quando la giunta deciderà cosa fare della sosta sul Colle. Perché allora sono stati dipinti ora gli stalli? A sorpresa, fra l’altro. Gli operatori delle attività non erano stati informati. «Se li avessimo avvisati non avremmo più fatto le righe», risponde Roccon. In fondo è come se fossero tutte bianche».

Adesso. Per l’estate gli stalli sono e rimarranno tutti gratuiti. Poi deciderà la giunta, dove comunque la scelta ha sollevato qualche perplessità in qualcuno.

I numeri

Con la riqualificazione del piazzale, i nuovi parcheggi sono: 91 bianchi (liberi, senza disco orario), 4 rosa (per donne in gravidanza o neomamme), 127 blu, 8 gialli per persone con disabilità, 2 per ricarica auto elettriche, 11 per pullman. Previste poi aree di sosta per moto e bus (carico/scarico veloce).

«Per il momento tutti i parcheggi sono gratuiti», ribadisce Roccon. «Decideremo in autunno tempi e modi». Per esempio se metterli a pagamento solo in stagione. «Abbiamo dipinto ora le strisce blu per evitare di spendere soldi in futuro, visto che il cantiere si conclude con la segnaletica orizzontale. L’incasso della sosta (dai 2 ai 5 euro al giorno) verrà applicato sul Colle per manutenzioni e opere varie».

Le proteste 

La reazione di residenti e villeggianti però è stata feroce. Il disappunto trabocca dalla pagina social gestita dal capofrazione Daniele Libralon, dove gli utenti ricordano che “il Nevegal non è Cortina”, che questa decisione sarà “la pietra tombale per il Colle”, che non era proprio il momento di disegnare gli stalli blu, visti gli sforzi che stanno facendo i privati per rilanciare il Nevegal. “Parcheggeranno tutti lungo la strada”, scrive un utente. “Game over”, sentenzia un altro.

Torniamo sul Colle. Un anziano portatore di handicap ha parcheggiato in uno dei pochi stalli dedicati. Non è per niente contento della decisione del Comune: «Prima potevo parcheggiare dove volevo, il più vicino possibile, adesso ci sono pochi posti per noi e più lontani. E poi dove sono le panchine? Fino all’anno scorso ce n’erano diverse sul marciapiede vicino alla partenza della seggiovia. Non ci sono più». Roccon assicura che saranno rimesse, finito il cantiere.

C’è chi dice sì

Qualche turista dalla pianura non si stupisce per niente del provvedimento: «Sono del Lido di Venezia», dice un giovane, «lì non ci sono più parcheggi liberi ma solo a pagamento». E un altro concorda sulla necessità di regolamentare la sosta che nei fine settimana diventa selvaggia.

«La sosta a pagamento sarà simbolica e minima e va nella direzione attuata da quasi tutte le stazioni sciistiche», rimarca Roccon. «Dalle altre parti funziona, anche con il placet degli operatori economici e degli enti preposti. Qualche leone da tastiera solleva problemi e una debacle sul Colle (come sempre quando si fa qualcosa fuori dagli schemi dell’abitudine), ma non considera che il ricavato si potrà utilizzare per sistemare la viabilità su via Faverghera con la possibilità di avere ulteriori 80 posti auto. Se c’è ressa e abbondanza di auto vuol dire che il Colle, anche con le nuove iniziative e gli investimenti pubblici e privati, attira». 

 

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