«Vi vogliamo in tanti sul ponte Cadore»

Tutto pronto per il corteo (oggi alle 15.30) contro il taglio dei servizi: l’appello di Ciotti e Buzzo

PIEVE DI CADORE. «Salviamo la montagna dai tagli». E' questo il senso più profondo della manifestazione che si terrà oggi a partire dalle 15,30 sul ponte Cadore, a Pieve. L'idea, lanciata dai sindaci qualche tempo fa, nasce dallo stillicidio di continue chiusure e restrizioni di servizi fondamentali, come quello alla salute, con le nubi che periodicamente si addensano sugli ospedali di Pieve e di Agordo; alla mobilità, con i problemi delle strade e i malfunzionamenti della ferrovia; alla giustizia, con la chiusura del tribunale di Pieve. Insomma, segnali che rendono sempre più difficile la possibilità di vivere in montagna, mentre la popolazione non si vuole rassegnare.

« Saremo in tanti dal Cadore, dall'Agordino, dal Feltrino», sottolinea il sindaco di Pieve, Maria Antonia Ciotti, «tanti che vivono qui e che vogliono continuare a farlo. Una catena umana che darà un segnale forte, una manifestazione silenziosa e dignitosa come è la gente di montagna, che però adesso è stanca e reclama pari diritti rispetto a tutti gli altri cittadini della regione».

Notevole l'impegno organizzativo. Sono attesi cinque pullman; sono previsti, a partire dalle 14, bus navetta che faranno la spola dalla piazza Tiziano di Pieve, dalla piazza San Lorenzo di Sottocastello e dal piazzale Dolomiti di Tai; e sempre a Tai ci sarà anche il pulmino dell'associazione Antea di Borca. Il ritrovo dei manifestanti è previsto entro le 15,30 nei pressi della ex Colonia Santa Maria, per chi scende da Tai subito dopo l’inizio della Cavallera, da cui si dipanerà il corteo silenzioso lungo il ponte Cadore. In testa i sindaci ed il presidente della Magnifica; poi i gonfaloni, quindi i cadorini in costume tipico e poi tutti gli altri partecipanti. Il servizio d'ordine è garantito dalla protezione civile e dai vigili urbani di dodici Comuni che hanno dato la loro adesione. Il ponte sarà tappezzato di striscioni con le parole d'ordine della manifestazione e precise richieste alla Regione. Nessun simbolo di partito o di sindacato, ad indicare che niente deve dividere in questo importante appuntamento e che tutti si riconoscono, indipendentemente dalle idee politiche, nella comune rivendicazione di attenzione e rispetto per la gente di montagna.

«E' un appuntamento fondamentale», sottolinea Alessandra Buzzo, sindaco di Santo Stefano, «per lanciare un segnale forte. La montagna lotta contro i tagli, contro le discriminazioni, contro questa sensazione di abbandono che respiriamo ogni giorno. La cosa più bella è aver riscontrato, negli incontri fatti finora, una concordanza totale sugli obiettivi che i sindaci hanno individuato. Noi tutti siamo qui a reclamare i diritti per la nostra gente».

Sperando nel bel tempo dovrebbero esserci centinaia di manifestanti. (s.v.)

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