Vento, impianti chiusi e pericolo valanghe ancora alto


Le forti raffiche in pianura hanno abbattuto due abeti a Falcade, una decina gli impianti di risalita chiusi a Cortina e in Marmolada mentre per il rischio valanghe arriva anche l'appello di Zaia

Alberi sradicati, impianti di risalita chiusi e automobilisti bloccati dalle neve portata in strada. Dopo le nevicate di giovedì e venerdì è il forte vento che da sabato sta spazzando la provincia bellunese a creare disagi.

Nella notte almeno sei le chiamate giunte ai vigili del fuoco da parte di persone finite con l'auto sulla neve portata in strada proprio dal vento e impossibilitati a proseguire, mentre nella prima mattinata le forti raffiche hanno sradicato due grossi abeti a Falcade, finiti sui cavi della linea di media tensione che serve l'abitato di Sappade (Falcade).

Molti impianti chiusi ieri per le raffiche di vento
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Sul posto personale Enel e pompieri. Problemi anche in quota, dove il forte vento ha costretto i gestori degli impianti di risalita nei comprensori sciistici di Cortina e in Marmolada a chiudere una decina tra seggiovie e funivie.

Resta alto (grado 3) il pericolo valanghe in tutte le Dolomiti bellunesi. Allarme sul quale è intervenuto anche il Governatore Zaia, che si è unito all'appello lanciato dal Soccorso alpino: “La montagna rispetta l’uomo se l’uomo rispetta la montagna, compresi i suoi pericoli. Mi rivolgo al buon senso dei tanti turisti che stanno trascorrendo le vacanze sulle nostre montagne: siate prudenti, informatevi sullo stato della neve, sciate lungo le centinaia di meravigliose piste delle Dolomiti e delle Prealpi, ascoltate i consigli degli esperti in loco come i ragazzi del Soccorso Alpino, i Maestri di sci, i gestori degli impianti, i vecchi saggi del posto che sanno se, dove e perché può esserci un rischio, perché loro la montagna la vivono con tutti sé stessi”.

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