Veneto Strade, trovati i nove milioni mancanti

BELLUNO. Sette milioni di euro da parte della Regione, un altro milione e mezzo dalla Provincia e la promessa del consiglio di amministrazione della società di non recedere dalla convenzione. Questi gli impegni strappati agli enti locali da lavoratori e sindacati di Veneto Strade, impegni che però non bastano a fugare i dubbi e le incertezze sul futuro della società. «Il nostro punto di riferimento è il primo marzo 2014: ci auguriamo di non trovarci ancora in questa situazione di precarietà», è il commento amaro di Luca Sommavilla della Rsu.
Ieri erano un’ottantina i lavoratori della società che gestisce la manutenzione delle strade provinciali, schierati davanti alla prefettura per manifestare tutto il loro malcontento per la condizione in cui si trovano ogni anno, quella cioè di dover rivendicare le risorse per garantire l’attività della società e i loro stipendi. Una piccola macchia arancione (il colore delle tute dei dipendenti di Veneto Strade) ha colorato per un’ora piazza Duomo, insieme a una delegazione dei lavoratori di Dolomitibus, che nei giorni scorsi avevano annunciato la loro presenza insieme a un paio di lavoratori dell’Invensys e ai segretari di alcune categorie della Cgil.
Il gelo creatosi in queste settimane tra parti sociali e palazzo Piloni per il taglio ai trasferimenti alla società (passati dai 7 milioni del 2012 ai 5,5 di quest’anno), si era leggermente sciolto già nella serata di giovedì, quando in una nota il commissario prefettizio Vittorio Capocelli aveva annunciato l’intenzione di trovare, oltre alle risorse già stanziate, un altro milione e mezzo. E ieri la conferma di questo impegno è giunta al consiglio di amministrazione di Veneto Strade.
«Questo stanziamento aggiuntivo» precisa in una nota la società, «unito a quello previsto nel bilancio regionale di altri 7 milioni, garantirebbe per il 2013 sufficienti risorse sia per il pagamento degli stupendi che per la manutenzione della rete ex Anas. Auspichiamo che la disponibilità della Provincia di Belluno possa essere ufficializzata a breve termine, per poter programmare le attività del 2013».
Insomma, pare che il pericolo sia scampato per quest’anno, anche se i 200 dipendenti di Veneto Strade preferiscono non esprimersi sulla vicenda, attendendo che le promesse diventino realtà. «Ci sono troppi “se” che non fanno altro che rendere incerta la situazione. Di risorse avevamo parlato anche lo scorso anno e ci era stato promesso che non ci sarebbero stati problemi per il 2013, ma così non è stato. Quello che chiediamo è una maggiore garanzia sui fondi per organizzare il lavoro, ma anche una maggiore sicurezza sui nostri compensi», dicono i lavoratori.
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