Velivolo caduto, c'è un'inchiesta

Il pilota Ruaro parla di un guasto meccanico, verifiche in vista
 FELTRE.
E' stata aperta un'inchiesta sull'incidente all'ultraleggero pilotato dal feltrino Guido Ruaro che sabato scorso ha fatto un atterraggio di emergenza nei campi di Caselle d'Altivole. Il sostituto procuratore Antonio Miggiani ha aperto un fascicolo, senza ipotizzare reati, per accertare l'accaduto.  Il pilota Guido Ruaro, 55 anni, fisioterapista di Feltre, che viaggiava col nipotino di dieci anni, ha riferito di un problema meccanico al timone di coda, che avrebbe reso ingovernabile l'ultraleggero al momento dell'atterraggio. Il magistrato di Treviso sta valutando in queste ore l'affidamento di una consulenza tecnica per verificare la natura dell'eventuale guasto e per cercare riscontri al racconto del pilota.  L'ultraleggero a motore era decollato poco prima dell'incidente dal campo di Caerano San Marco: nella fase di atterraggio si è verificato il malfunzionamento. Il pilota, grazie alla sua esperienza pluridecennale, è riuscito a mantenere il controllo del velivolo e a fare un atterraggio di emergenza. L'impatto col terreno, però, è stato violento: il pilota e il giovane passeggero - al quale il brivido del volo era stato concesso come regalo per il suo decimo compleanno - sono rimasti feriti, fortunatamente in modo non troppo grave.  Le loro condizioni, stando agli aggiornamenti di ieri pomeriggio, riferiti da familiari, si mantengono stabili. Ruaro, che è stato ricoverato da subito all'ospedale Ca' Foncello di Treviso, doveva essere operato ieri mattina per una frattura ad una vertebra, ma l'intervento è stato rinviato ad oggi. È comunque cosciente e le sue condizioni si mantengono stazionarie.  Stabile è anche il bambino (che non è un nipote e non ha alcun legame di parentela con Ruaro). Nella serata di sabato, giorno dell'incidente, è stato trasferito da Castelfranco all'ospedale di Treviso, nel reparto di neurochirurgia. Ha riportato un violento trauma alla mandibola ed è sottoposto a trattamento farmacologico. Non corre pericolo di vita e le sue condizioni sono costantemente monitorate.

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